Il presidente della Regione Lazio Nicolas Zingaretti, nell’ambito della presentazione di un progetto Abc Arte Bellezza Cultura, ha lanciato un appello e una petizione per salvare lo splendido borgo di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo e la Valle dei Calanchi affinché sia candidato a Patrimonio Unesco.
All’appello hanno aderito già 36 firmatari tra i quali l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il regista Bernardo Bertolucci, lo scrittore Andrea Carandini, artisti come Bruno Bozzetto, Fiorella Mannoia, Michelangelo Pistoletto, il maestro Ennio Morricone, Dacia Maraini, il Nobel Dario Fo e il premio Oscar Francesca Lo Schiavo, con Crepet, Camilleri e Kounellis.
Anche il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha aderito all’iniziativa affermando di condividere “lo spirito dell’appello promosso dal presidente Zingaretti per salvare Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi che la circonda, e per sottrarle dall”assalto delle calamità, degli agenti atmosferici e dall’incuria che rischiano di mettere a repentaglio la storia millenaria e la sua bellezza”.
In una lettera sul l’argomento, il ministro ha sottolineato che “il paesaggio italiano è frutto della millenaria interazione fra uomo e natura, plasmato dalle numerose civiltà che sono fiorite sul nostro territorio nel pieno rispetto dell’equilibrio tra gli insediamenti umani e lo spazio che li circonda. Civita di Bagnoreggio è di per sé un simbolo: sito di fondazione etrusca, poi colonia romana, patria di San Bonaventura, uno dei protagonisti della vicenda francescana, questo luogo è capace di riassumere parte importante dell’evoluzione civile, culturale e religiosa dell’Occidente”. “E come Civita- ha poi aggiunto Franceschini-, tantissimi sono i borghi italiani ricchi di storia, arte e tradizione. È nostro preciso dovere difendere e valorizzare questo patrimonio diffuso, parte integrante della nostra identità e possibile volano dello sviluppo sostenibile della comunità”.
Lo straordinario borgo nel viterbese al quale si accede solo da un lunghissimo ponte, è stato fondato dagli Etruschi 2500 anni fa. Tuttavia, il borgo rischia di sprofondare a causa dei problemi di erosione della collina su cui sorge e della vallata circostante, ovvero la Valle dei Calanchi. Tanto che negli anni il paese si è svuotato ed è oggi abitato da una decina di persone.