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La postura sbagliata dipende da emozioni negative: come liberarsene

La postura sbagliata dipende anche da emozioni negative: la connessione errata tra corpo e psiche favorisce il mal di schiena, come liberare la mente con l’antiginnastica

la postura sbagliata dipende dalle emozioni negative (Istock)

La nostra postura cambia nel corso del tempo, riflette il nostro vissuto e ci comunica quando qualcosa non va anche a livello psicologico oppure emotivo. Quando il corpo ci lancia segnali d’allarme o richiede attenzioni, si può intervenire con l’antiginnastica. Un miglioramento fisico, infatti può influenzare il benessere della psiche e aiutarci a superare le situazioni difficili della vita. Il corpo e la psiche sono sempre connessi tra loro. Il corpo è dunque un riflesso di quello che è la nostra mente. Se a livello psicologico di fronte a una situazione difficile diciamo: “Mi butto tutto alle spalle”, a volte certi pesi emotivi rimangono sulle spalle per davvero e influenzano la nostra postura. La forma che il corpo ha in questo momento della nostra vita è la sintesi del nostro vissuto, ci parla di quello che abbiamo risolto, ma anche di ciò che abbiamo lasciato in sospeso o non siamo riusciti a superare. Ma vediamo più da vicino come superare questi “pesi” che abbiamo sulle spalle, scrollandoci da dosso i motivi che ci portano ad avere una postura sbagliata. Le emozioni generano una serie di cambiamenti che avvengono a livello corporeo esterno come nella mimica del nostro viso, nei toni della voce e della gestualità corporea. A seconda dell’emozione che si prova, la nostra postura cambia, perché ogni emozione è associata a particolari segnali del corpo.

La postura sbagliata dipende da emozioni negative

la postura sbagliata dipende dalle emozioni negative (Istock)

La postura è lo specchio di personalità, vissuti emotivi, sociali e psicologici. Per questo può essere considerata la manifestazione corporea della nostra comfort zone. Attenzione! Il potere della postura può rinforzare addirittura le emozioni e influenzare la percezione del dolore. Alcune tecniche di recitazione permettono agli attori di impersonare meglio i personaggi evocando stati emotivi attraverso l’assunzione di determinate posture, tonalità di voce e respirazione. Al contrario un massaggio, una manipolazione, una postura, un esercizio diventano l’opportunità per mettere in discussione qualcosa di più profondo di una contrattura.

Lo sapevi che le tue emozioni vanno a influenzare la forma dei tuoi muscoli? Ad esempio, quando sei triste i muscoli si modellano sulla tristezza (ossia spalle incurvate, testa bassa ecc. ecc.) Un po’ quando ai fiori mancano l’acqua e il sole e iniziano ad appassire, incurvando il fusto. Così quando proviamo molte emozioni negative il nostro corpo si incurva e ne subisce le conseguenze. Il dolore emotivo, in questa circostanza, si trasforma in dolore fisico e in una Postura Scorretta. Questa tensione riguarda in particolare la schiena. Ciò causa quel tipico atteggiamento curvo a cui consegue la chiusura delle spalle, l’affossamento del torace portando delle conseguenze negative anche sulla respirazione.  Il mal di schiena colpisce diverse persone e una buona parte ha imparato a convivere con questa problematica che diventa così compagna nella quotidianità. Il mal di schiena è un classico esempio di dolore riflesso. La relazione tra stato emotivo e postura è ormai supportata da numerose ricerche scientifiche e portate avanti da studiosi provenienti da scuole diverse. Quindi il nostro umore influenza il nostro corpo e la nostra postura. 

La nostra postura influenza la nostra felicità

la postura sbagliata dipende dalle emozioni negative (Istock)

Non tutti sanno che la nostra postura influenza la nostra felicità. Paul Ekman è stato il primo a scoprire che, non solo sorridiamo quando siamo felici, ma che diventiamo felici quando sorridiamo. Un esempio è quello di alzarsi in piedi e iniziare a saltare con le braccia in alto. Allo stesso tempo provare a fare un pensiero negativo. Risultato? Impossibile! Ecco che dunque quando siamo felici, saltiamo, gesticoliamo e guardiamo in alto, è difficile concepire un pensiero negativo. Se piangiamo e solleviamo lo sguardo, questo basta per farci smettere di piangere. Ecco perché si dice ai bambini quando piangono “guarda l’uccellino”, un modo carino di far volgere loro lo sguardo in alto e smettere, così, di piangere. Quindi, quando abbiamo emozioni negative la nostra postura sarà negativa, sbagliata. E’ un circolo vizioso che non finisce: più provi emozioni negative più la tua postura peggiora, più la tua postura peggiora più provi emozioni negative, dato che la postura influenza il tuo modo di provare le emozioni. Quando siamo entusiasti e felici la nostra postura è sicuramente più sicura ed aperta. L’assunzione di una posizione eretta manderà un messaggio positivo al nostro cervello che gioverà, non solo al nostro umore, ma anche al nostro livello di energia. Ciò avviene perché una postura più eretta ed aperta consente alla nostra respirazione di essere più regolare, e al nostro organismo di usufruire del giusto apporto di ossigeno.

La buona notizia è che se da una parte le emozioni negative possono influire sulla comparsa di atteggiamenti posturali scorretti, è anche vero il contrario. E cioè che migliorando la postura può migliorare anche il tuo stato emotivo. Il rapporto tra il corpo e la mente decorre in entrambe le direzioni. Ciò significa che da un lato la tua mente influenza il tuo corpo e dall’altro, il tuo corpo reagisce innescando nuovi feedback per la tua mente.  Uno dei principali muscoli che subisce l’influenza negativa del tuo stato emotivo è l’Ileo-Psoas, chiamato il Muscolo dell’Anima. Questo muscolo collega le gambe alla colonna vertebrale. È il principale responsabile del nostro equilibrio e della nostra postura. Se contrai spesso il muscolo Psoas ( cioè quando stai troppo tempo nella stessa posizione o fai degli esercizi fisici in maniera scorretta) provochi un accorciamento. Se avviene questo accorciamento, gli effetti sul tuo stato emotivo, oltre a quelli fisici, possono essere:

  1. Stress.
  2. Bassa autostima.
  3. Depressione.
  4. Ansia

Mal di schiena e i significati emotivi

la postura sbagliata dipende da emozioni negative (Istock)

Abbiamo già accennato come il mal di schiena possa dipendere dalle nostre emozioni negative e da una postura sbagliata. Secondo la psicosomatica molti disturbi fisici dipendono da ragioni psicologiche perché corpo e mente sono indissolubilmente legati. In tale ottica il mal di schiena non è causato solo da posture scorrette e problemi muscolo-scheletrici, ma anche dalle emozioni. Sulla schiena riversiamo infatti tensioni, stress, preoccupazioni, e sulla colonna vertebrale scarichiamo il peso delle responsabilità quotidiane. Non a caso, la colonna è l’asse del nostro corpo e simbolicamente rappresenta il nostro sostegno. Ed è proprio lungo la colonna che le emozioni negative scendono provocando vari tipi di mal di schiena, di cui è possibile individuare le cause a seconda di dove il dolore si localizza e di come si sviluppa. Possiamo suddividere per maggiore comprensione la nostra schiena in 4 zone: cervicaledorsale, lombare e zona sacrale e coccige. Il mal di schiena colpisce solitamente una di queste zone o più di una.

Ogni zona colpita ha una spiegazione fisica e una emotiva. Soffermiamoci sui significati emotivi che corrispondono ad ognuna di queste zone.

  • Zona cervicale: il dolore in zona cervicale che si estende alle spalle indica paura di non farcela, mostra la sensazione di sentire troppo peso rispetto a quello che si è in grado di sostenere e rispetto alle situazioni circostanti. Nello specifico le 7 vertebre cervicali ci parlano del nostro rapporto con gli altri e della nostra capacità di esprimere le emozioni. Va da sé che problemi cervicali possono indicare chiusura, rigidità di pensiero, depressione, difficoltà a interagire con il mondo esterno o nell’essere pienamente se stessi. Quest’area risente anche delle preoccupazioni lavorative, soprattutto nelle persone con un senso di responsabilità spiccato È necessario in questi casi saper focalizzare bene l’attenzione in un’unica soluzione senza disperdere le energie in troppi pensieri o attività.
  • Zona dorsale: quando il dolore colpisce qui, ci indica che c’è una rabbia inespressa o una situazione che proprio fa arrabbiare ma non riusciamo a cambiare. La rabbia si alterna ad un sentimento di tristezza e preoccupazione che al tempo stesso ci rende difficoltoso vivere la sensazione di distacco e separazione dal vecchio per aprirci al nuovo. Questa zona della schiena è soggetta a dolori nelle persone con bassa autostima, che hanno paura di vivere e faticano a prendere decisioni. La loro postura, non a caso, è piegata in avanti, con conseguente contrazione della cassa toracica, a discapito della corretta respirazione. Il piegamento dipende da una sensazione di afflizione interiore e da un atteggiamento di chiusura e costante difensiva.
  • Zona lombare: I dolori a questa parte della schiena dipendono spesso dalla difficoltà a sopportare il peso della vita, a causa di lavori e relazioni insoddisfacenti, che non lasciano via di scampo. Se però il dolore è localizzato nell’area lombo-sacrale può dipendere da blocchi sessuali o dall’incapacità di assecondare i propri desideri. Mentre la lombalgia è tipica delle persone che si sforzano troppo, andando oltre i propri limiti. il dolore indica instabilità, insicurezza, mancanza di radici e di certezze. Quando il dolore compare in zona lombare, significa che è necessario chiarire chi siamo, dove vogliamo stare e cosa vogliamo fare di noi stessi. Non è semplice farlo, certamente, ma diventa indispensabile.
  • Zona sacrale e coccige: questa è l’area simbolicamente associata alla soddisfazione dei bisogni primari che forniscono stabilità emotiva: dalla sessualità al cibo, dall’amore alla sicurezza di una casa. Se non adeguatamente soddisfatti subentrano dolori di varia entità, mentre i disturbi che colpiscono in particolare il coccige, possono celare un’eccessiva dipendenza dagli altri o dalle cose.

Emozioni e tensioni mentali vanno quindi a colpire i nostri punti deboli quelli che magari già stiamo sovraccaricando con posture sbagliate (ad esempio quella davanti al pc per chi lavora molte ore davanti allo schermo).

I problemi psico-fisici della postura: scopriamo gli esercizi da fare

la postura sbagliata dipende da emozioni negative (Istock)

Studi recenti hanno mostrato che uno stato emotivo è in grado di influenzare la postura del nostro corpo e viceversa ma anche che, modificando la postura, si ha un miglioramento dell’umore e del proprio livello di energia. Tutti gli sforzi, sia fisici che mentali, a cui abbiamo sottoposto il nostro corpo nel corso della vita, si manifestano attraverso la postura. Il corpo non dimentica e reagisce con un diverso atteggiamento posturale ad ogni sollecitazione o dolore. Ecco perché è importante prendersi cura del proprio stato mentale e fisico. Ecco come fare, attraverso dei semplici esercizi che aiuteranno a scaricare il dolore e la mente.

1. Spalle, collo e parte alta della schiena

la postura sbagliata dipende da emozioni negative (Istock)

Le spalle, il collo e la parte alta della schiena si tendono in avanti, di poco o tanto. E’ come se il corpo fosse piegato dal peso immaginario di una valigia, o più valigie che portiamo addosso. Metaforicamente contengono i nostri problemi e quelli che assorbiamo dagli altri, di cui ci facciamo carico. Questa postura può indicare anche stanchezza fisica e mentale, uno stato di scoraggiamento o depressione. Vengono a mancare la fiducia e l’amore per se stessi e ci si piega agli eventi della vita. L’atteggiamento è tipico anche di chi si preoccupa troppo degli altri, facendosi carico di più problemi di quelli che si riescono a sopportare. In questo particolare caso, l’esercizio suggerito per stimolare il cambiamento è quello di evocare l’immagine della “fontanella” che è il punto della testa che vede la luce per primo al momento della nascita. Quindi:

  • Immaginiamo che in quel punto ci sia un filo invisibile che ci tira verso l’alto. Assecondiamo il filo, allungando e distendendo il corpo verso l’alto.
  • A poco a poco, le vertebre del collo e della schiena, i muscoli delle spalle, le gambe e i piedi si allineano e si assume una posizione diritta, migliora l’umore e si è pronti ad affrontare le varie difficoltà.

2. Mandibola contratta e denti stretti

la postura sbagliata dipende da emozioni negative (Istock)

Denti e labbra stretti, mandibola contratta sono la manifestazione fisica dell’esortazione “stringi i denti”: indica lo sforzo per sopportare un carico quando abbiamo esaurito le energie. Dopo un momento di difficoltà si dovrebbe sempre “allentare la presa!, invece, spesso il dolore, lo stress, l’ansia, la paura, la rabbia ci rimangono addosso. Quando si stringono i denti, la mandibola si contrae, così come tutto il viso. Se i denti non chiudono in maniera corretta, possono verificarsi contratture dolorose. In questo caso, l’esercizio suggerito è quello di imitare un gesto tipico dei bambini impegnati in un’attività che li interessa.

  • ci si mette in bocca l’indice della mano destra e lo si “appende” all’arcata inferiore dei denti. In questo modo si apre l’articolazione della mandibola stimolando le funzioni uditive e creative.
  • Quando stringiamo i denti è come se volessimo chiudere i canali di comunicazione per non sentire o per proteggerci. Una volta tolto il dito dalla bocca è possibile percepire, dal lato destro, una maggiore fluidità.

3. Il bacino chiuso

la postura sbagliata dipende da emozioni negative (Istock)

Quando il bacino si chiude in avanti, le ossa sono come petali di un fiore che si chiude, inconsciamente si assume una posizione di difesa della nostra parte più intima. Questa postura scorretta si scopre di solito quando si notano le ginocchia valghe e/o i piedi piatti, poiché il femore si adatta alla posizione assunta dal baino ruotando le articolazioni. La chiusura che si verifica a livello dei genitali può riflettere una vulnerabilità a livello della sfera legata alla sessualità, alla maternità o ai legami affettivi della primissima infanzia. L’esercizio suggerito:

  • ci si sdraia su un tappeto con le gambe piegate come una pallina da tennis vicino.
  • si appoggiano bene la schiena e il bacino e si mette la pallina sotto al centro della natica destra lasciando a terra la sinistra.
  • Si tiene poi contratta solo la natica destra e si espira profondamente. Si rilascia durante l’inspirazione. Ripetere per qualche minuto.
  • Togliere la pallina e sentire quanto le ossa del bacino si sono aperte e distese a destra. Quindi, ripetere l’esercizio a sinistra.

Come ottenere una postura migliore: atteggiamento mentale positivo

la postura sbagliata dipende da emozioni negative, come cambiare atteggiamento (Istock)

Sapere come ottenere una postura migliore è come sapere il metodo per avere successo nella vita. La postura migliore è la prossima. Il mio suggerimento è avere un atteggiamento positivo, attivo e aperto alla sperimentazione di nuovi stimoli. Molte persone hanno uno stile di vita sedentario. Alcuni lavorano per ore nella stessa posizione e non fanno alcuna attività fisica: un buon inizio può essere prendersi il tempo per uscire dalle proprie abitudini.

Ma come eliminare le brutte tensioni e riacquistare una corretta postura? Per potersi liberare da queste tensioni che provocano, oltre ad una postura scorretta ed in alcuni casi dolore, ripercussioni negative sul tuo umore sono:

  1. Evitare situazioni dove sei costretto a posizioni fisse, come alla scrivania, che potrebbero peggiorare la tua condizione di tensione.
  2. Affidarsi a un bravo Posturologo che attraverso un’attenta valutazione, scoprirà quali sono i tuoi atteggiamenti scorretti.
  3. Intraprendere un percorso di Rieducazione Posturale con l’obbiettivo di allungare in maniera globale gli accorciamenti muscolari causa della postura scorretta.

Correggere la postura da soli durante la giornata: i consigli da seguire

la postura sbagliata dipende da emozioni negative come correggerla (Istock)

Un consiglio valido per tutti, anche in termini di prevenzione, è imparare a osservare la propria postura: basta mettersi in piedi davanti allo specchio, con i piedi paralleli e le braccia distese lungo i fianchi, per osservare l’altezza delle spalle (non devono essere “incassate”), la posizione delle ginocchia (dritte), l’allineamento della testa rispetto al resto del corpo. Anche se non si riscontrano anomalie, occorre poi fare attenzione a mantenere le posture corrette e a correggersi durante l’intero arco della giornata. Per esempio, da seduti è importante appoggiarsi bene in fondo al sedile ponendo un piccolo cuscino cilindrico tra la regione lombare e lo schienale, i piedi devono essere appoggiati a terra e le ginocchia devono formare un angolo retto. Quando si deve sollevare un oggetto da terra occorre flettere le ginocchia e, se bisogna trasportare dei pesi, è bene suddividerli tra le braccia, tenendoli aderenti al corpo. Altra regola d’oro: evitare di mantenere a lungo posizioni fisse.

Durante lo studio o il lavoro, occorre fare piccole pause, alzandosi per un paio di minuti ogni ora, in modo da abbandonare le posture sbagliate e contrastarne gli effetti. Ascoltare e rispettare le esigenze del proprio corpo, prendendosi i break necessari, è la migliore forma di prevenzione. Migliorando le probabili asimmetrie del nostro corpo e la nostra capacità respiratoria, molti degli effetti negativi causati da una cattiva postura e dai vissuti emozionali che influiscono sulla nostra vita quotidiana, miglioreranno spontaneamente grazie anche a una migliore distribuzione energetica. Questo si ripercuote in maniera positiva sull’individuo quindi possiamo dire che, così come uno stato emotivo può influenzare il nostro corpo, questo a sua volta influenza le nostre emozioni ed i nostri pensieri. Sì evince che inserire piccoli accorgimenti posturali come abbassare le spalle quando si guida o si sta al computer e correggere la nostra postura, contribuisce al nostro benessere somatopsichico.

E’ bene ricordare che la miglior attività per la colonna vertebrale è la mobilizzazione delle vertebre fatta con una buona attività posturale non di potenziamento come molte discipline suggeriscono, ma di allungamento ed elasticità.

L’antiginnastica per migliorare la postura

la postura sbagliata dipende da emozioni negative iStock photo

Poco conosciuta dai più, anche se nata negli anni ’70 ad opera della kinesiterapeuta francese Thérése Bertheart con il supporto della fisioterapeuta Francoise Méziéres, l’antiginnastica è una disciplina che aiuta a migliorare la postura e non solo quella. L’antiginnastica è una pedagogia corporea che propone movimenti lenti e misurati del corpo, finalizzati a un vero e proprio riequilibrio muscolare e alla cognizione corporea soggettiva. L’obiettivo di questo metodo non è unicamente quello di allungare i muscoli ma, mediante la ripetizione di peculiari movimenti, anche di integrare lo stato di benessere così acquisito nelle azioni quotidiane. Da un corpo contratto e sofferente, grazie a questa disciplina, si va verso un corpo pieno di energie e agilità. Si tratta di una classe di esercizi che hanno come comun denominatore un lavoro cosciente su se stessi, finalizzato a scovare il luogo in cui si celano le tensioni per alleviarle tramite movimenti di estensione della muscolatura posteriore, in particolare delle catene cinetiche. Queste catene cinetiche sono rappresentate dai tessuti muscolari che generalmente usiamo nella posizione eretta e che, col passare del tempo, tendono a ridursi, indurirsi e indolenzirsi. Il rilassamento dei muscoli posteriori permette il recupero automatico della funzionalità degli altri muscoli, consentendo armonia ed equilibrio al resto del corpo. Grazie a piccoli e precisi movimenti, che rispettano la fisiologia e la chinesiologia muscolare del soggetto, si è in grado di ridestare tutte le zone dimenticate e remote del nostro corpo, spezzando le catene della rigidità, seppur senza mai forzare l’ampiezza articolare della persona. Seduta dopo seduta, ci si libera di rigidità, contratture e dolori muscolari o articolari perché il corpo si riallinea. Una stessa postura può essere riconducibile a più di una situazione; per questo, con l’analisi del vissuto della persona si può risalire al tipo di disagio. Un’altra variabile è legata all’età. Da giovani, il corpo e la mente sono malleabili, poi, diventano più rigidi. Ma si può recuperare in elasticità a tutte le età. L’antiginnastica si rivolge inoltre a coloro che soffrono di stress, stati ansiosi, insonnia, mal di testa e difficoltà digestive e intestinali. Può inoltre rivelarsi un aiuto determinante per cervicalgie e lombalgie da contratture muscolari e per patologie come lordosi, cifosi e scoliosi. 

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