La casa può essere una fonte continua di distrazione per i bambini che devono studiare. Per questo i genitori hanno un ruolo importante
Se gli adulti hanno problemi molte volte a concentrarsi, figuriamoci i bambini. Parliamo soprattutto di quelli nei primi anni delle elementari, quando passare dal gioco allo studio è un’impresa non semplice. Ma come esistono i problemi di concentrazione nei bambini, esistono anche le soluzioni e quello dei genitori è un ruolo fondamentale.
Il primo passo è quello di fare capire al bambino che il tempo del gioco non è finito, ma deve far trovare spazio anche ad altro. Per questo le mamme e i papà devono essere intelligenti, trasmettendo il giusto messaggio e i giusti stimoli. Lo studio, l’applicazione sono conquiste che arrivano con il tempo, con piccoli passi graduali. Ancora di più adesso che molti sono stati costretti a passare settimane o mesi a casa, dove non è proprio come in un’aula scolastica.
Un errore da non commettere mai è quello di pensare che il bambino non abbia voglia di studiare, ancora di più se lo andiamo a raccontare in giro. Per lui mettersi sui libri e sui quaderni è comunque una responsabilità. Pressarlo ancora di più, stressarlo dicendo che non fa mai niente e non è attento rischia solo di produrre l’effetto contrario.
La distrazione non è di per sé un difetto, deve essere solo incanalata in un percorso che proceda di pari passo con l’evoluzione fisica e psicologica dei nostri figli. Tanto, quando arriva la crescita anche la memoria e la concentrazione miglioreranno.
Dopo aver fatto tutto questo quadro generale, scendiamo nei particolari. Quale può essere il ruolo di un genitore per cancellare o almeno attenuare i problemi di concentrazione nei bambini?
Regola fondamentale è quella di creare le giuste condizioni. Quindi ricordarsi che il riposo e le ore di sonno sono fondamentali per avere la giusta memoria e la concentrazione. Durante il sonno infatti il nostro cervello lavora sempre, rielabora concetti e immagini da tenere poi pronte quando serve. Quindi cercate di farlo riposare il giusto numero di ore e in un ambiente tranquillo.
Allo stesso modo, non potremo mai chiedere al bambino di concentrarsi se ci sono televisione, stereo, radio, pc accesi, se intanto che studia noi parliamo forte al cellulare. I rumori e il caos continuo sono distrazioni dalle quali è difficile riprendersi.
E ricordiamoci sempre che alternare momenti di pausa a momenti di studio aiuta a rendere meglio. Non è tanto un problema di tempo, ma di qualità che mettiamo nel tempo dedicato alla scuola. Per questo dobbiamo curare bene anche l’alimentazione del bambino, con un regime alimentare equilibrato e non pesante. Altrimenti nel pomeriggio sarà più portato a dormire che a mettersi sui libri.
Ma è importante che un genitore segua anche nel modo giusto le attività scolastiche del figlio. Quando vedete che non si concentra, continuare a ripetergli che sbaglia, che tanto non capisce nulla, che non arriverà mai da nessuna parte, è un errore da matita rossa. Deve essere invece incoraggiato e stimolato, quando serve anche gratificato. Sbagliare capita a tutti, prima riuscite a trasmettergli questo messaggio, meglio sarà.