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Prodotti biologici e industriali: che differenza c’è?

Mode e tendenze spesso modificano in modo radicale le nostre abitudini e di frequente ciò accade senza rendersene conto. Semplicemente cambiamo il nostro modo di agire, quasi come se si trattasse di un passaggio naturale: quando poi ci fermiamo un attimo e ci interroghiamo su quanto avvenuto, non sappiamo darci una risposta. Questo è quanto sta accadendo con alcune mode alimentari, tra cui figurano in cima alla lista i cibi biologici: sappiamo che sono migliori degli altri, ma riflettendoci attentamente ci sfugge cosa li renda in effetti così speciali. Ecco perché oggi andremo a capire in cosa differiscono e perché sono migliori dei prodotti di stampo industriale.

 

Produzione biologica e industriale a confronto

Il primo passo logico da intraprendere è il seguente: capire quali sono le caratteristiche dei prodotti bio, e farlo scoprendo ciò che li differenzia dai prodotti industriali. Per farlo occorre andare a studiare in primis il processo di produzione: nei prodotti biologici avviene tramite sistemi, coltivazioni e allevamenti che rispettano in pieno il ciclo della natura. La crescita degli animali e lo sviluppo delle colture non viene forzato o accelerato ricorrendo a sistemi artificiali, ma avviene nel rispetto della natura e delle specie. Non a caso, nelle coltivazioni biologiche vengono messi al bando tutti i fertilizzanti artificiali e i diserbanti chimici. C’è anche maggiore attenzione alla rotazione delle colture, mentre negli allevamenti gli animali vengono sempre trattati con rispetto: questi ultimi vengono infatti portati al pascolo e curati prestando particolare attenzione al loro benessere. Al contrario, nei processi di produzione industriale molte di queste logiche vengono a mancare, perché si punta all’accelerazione della crescita con sistemi artificiali e prodotti chimici.

 

Differenze nell’apporto nutritivo

Ancora oggi il confronto fra biologico e industriale è oggetto di un dibattito molto acceso, specialmente in riferimento alla comunità scientifica. Al momento, ad esempio, si discute sul presunto maggior apporto nutritivo dei cibi biologici rispetto a quelli industriali. Un recente studio pubblicato dalla rivista Annals of Internal Medicine ha messo in luce una sostanziale equivalenza dei due metodi in termini nutrizionali. Altri studi, però, hanno invece sottolineato come i cibi biologici siano migliori, sotto diversi punti di vista: contengono più antiossidanti e, soprattutto, presentano una quantità di residui chimici minima rispetto ai prodotti industriali. A sottolineare queste differenze è stata una ricerca condotta dal British Journal of Nutrition che ha anche evidenziato i vantaggi dati in termini di salute cardiovascolare, oltre che nutrizionale, degli alimenti biologici.

 

Come riconoscere i prodotti bio

Di solito i prodotti bio si riconoscono per via della presenza di una dicitura specifica sull’etichetta, come si può vedere dai prodotti biologici presenti online sui siti di commercio al dettaglio. Per essere sicuri che un prodotto sia realmente biologico, bisogna conoscere a grandi linee la normativa di settore. In primo luogo un prodotto di questo tipo deve rispettare le linee guida imposte dal Regolamento CE 889/08: ciò vuol dire che non possono essere usati additivi, aromi e coadiuvanti non presenti nell’elenco delle sostanze autorizzate. In secondo luogo, sono esclusi dalla normativa tutti gli alimenti contenenti OGM (organismi geneticamente modificati) e trattamenti come quelli a base di radiazioni ionizzanti. Sull’etichetta bisogna fare attenzione alle diciture ORG ed EKO, che valgono tanto quanto la BIO (a seconda del paese di provenienza). Anche le etichette Agricoltura UE e non UE sono importanti, ed è bene sempre tenerle a mente.

I prodotti biologici presentano delle diversità rispetto a quelli industriali ed è bene conoscerle per poter effettuare delle scelte di consumo responsabili e consapevoli, evitando di seguire ciecamente le mode del momento.

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