Le umeboshi sono delle prugne che vengono raccolte in Giappone e che in realtà, in origine, sono più simili a delle albicocche. Si tratta di prugne essiccate e preparate in un modo particolare che le rende particolarmente ricche di proprietà benefiche, tanto da essere usate impiegate anche un come farmaco. Come tutti gli alimenti, possono avere qualche effetto collaterale. Scopriamo, quindi, cosa c’è da sapere su questi particolari frutti, iniziando dai valori nutrizionali e procedendo con i benefici ed il modo migliore di usarle in cucina.
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Le prugne umeboshi sono delle prugne di orgine giapponese dal sapore agrodolce. Si tratta in realtà di una specie che deriva dal prunus mume. La loro particolarità sta nella coltivazione e nella successiva lavorazione. Raccolte quando sono ancora acerbe vengono infatti lasciate essiccare al sole per poi subire una macerazione che va un periodo di circa 6 mesi fino ad un anno. L’essiccazione viene fatta sotto sale all’interno di barili di legno e tra delle foglie di shiso dalle quali assumono colore e aroma.
Ricche di proprietà benefiche sono usate anche come farmaco per via dei tanti benefici che apportano alla salute. Pur non essendoci una dose media giornaliera indicata, il consiglio è come sempre quello di consumarle con moderazione, vista anche l’alta concentrazione di sale.
Calorie e valori nutrizionali
Se si parla di calorie, una singola umeboshi ne ha all’incirca 20, queste però possono variare in base agli ingredienti con la quale viene preparata. Arrivando da noi solo confezionate è infatti possibile che racchiudano anche altri ingredienti come sciroppo di glucosio, amido di mais, etc… arrivando anche a 50 calorie. A meno di non riceverne di essiccate e preparate in casa da un giapponese e secondo il metodo tradizionale, è bene rifarsi alle diciture riportate sulla confezione.
Ricche di sostanze come il calcio, il ferro, la tiamina, la riboflavina e il fosforo, le prugne umeboshi contengono anche acido citrico e magnesio. Tra le vitamine presenti ci sono invece la A, la E, la H e quelle del gruppo B.
Le prugne umeboshi hanno svariate proprietà benefiche. Tra queste le più note sono:
Controindicazioni
Di base, le prugne umeboshi non hanno particolari controindicazioni. Appartenendo alla famiglia delle albicocche, chi è allergico a questi frutti dovrebbe però evitarle.
Anche gli allergici al nichel dovrebbero prestare attenzione perché le albicocche ne contengono e così anche molti degli ingredienti che si trovano nelle confezioni di umeboshi.
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Le prugne umeboshi si possono mangiare da sole ma il modo migliore di usarle è come insaporitori delle varie pietanze. Grazie al loro sapore agrodolce possono infatti sostituire il sale ed eventualmente anche l’aceto. Si possono quindi usare nelle insalate o come condimento per primi, secondi e contorni. In Giappone si trovano spesso in abbinamento con il riso, sia su quello bianco che all’interno dei famosi onigiri (palle di riso avvolte dall’alga e con ripieni differenti, tra i quali uno dei più famosi è appunto quello con le umeboshi. Sempre a base di umeboshi c’è una sorta di acidulato che si può usare al posto di sale e aceto per condire le pietanze in modo da dar loro sapore senza eccedere con l’uso del sale e conferendo al piatto un sapore particolare e diverso dal solito. Attenzione, però, perché le umeboshi sono così buone da creare dipendenza e visto che sono caloriche è bene mangiarle ma sempre con moderazione.
Andando alle curiosità
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