La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini è intervenuta alla cerimonia conclusiva del “Premio Immagini Amiche” che si svolge all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, a Roma.
L’iniziativa promossa dall’Unione Donne in Italia (UDI) e l’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento europeo con sede a Roma, in partenariato con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e l’Assessorato alle Pari Opportunità di Roma Capitale.
Il premio giunto alla sua V edizione, s’ispira alla risoluzione del Parlamento europeo, del 3 settembre 2008, sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini. L’evento mira a contrastare gli abusi dell’immagine della donna in televisione e nella pubblicità. Tra i finalisti vi sono: Assobirra e la Consulta dei Consultori per le affissioni, Ikea, Lego e Martini per gli spot tv, Presa Diretta, Rai Storia e TV7 per i programmi televisivi, Always, Pantene, e Lamilly Doll per il web, Penne, Catania, Ferrara e Modena come città virtuose.
Nel suo intervento, la Boldrini ha affrontato varie tematiche sul mondo femminile, dal ruolo della donna nella società, nel mondo del lavoro a quello di vittime di abusi psicologici e violenze fisiche: “Una donna che non lavora non è una donna libera, neanche dalla violenza domestica, perché, nonostante il grande sforzo fatto dalle associazioni, si sentirà più insicura di fare quella scelta di lasciare quella casa dove regna la violenza”, ha detto la Boldrini, sottolineando che “un Paese che non favorisce il lavoro per le donne è un Paese che non ha a cuore la propria ripresa”.
La presidente della Camera ha poi citato un intervento della presidente del Fondo Monetario internazionale, ricordando che “la signora Christine Lagarde ha parlato di una cospirazione ai danni delle donne che poi colpisce l’economia stessa dei Paesi, perché è molto miope non favorire la partecipazione femminile nel mondo del lavoro. Tutto si tiene e tutti si lega”.
Per quanto riguarda lo sfruttamento dell’immagine femminile, la Boldrini ha evidenziato come “certe pubblicità che noi consideriamo normali, con le donne che stanno ai fornelli e tutti gli altri sul divano, danno un’immagine della donna che invece non è normale e che non corrisponde alla realtà delle famiglie”.
“È mortificante per il Paese che non ci si accorga di quanto il pregiudizio sia entrato nel nostro modo di pensare. Consideriamo normali pubblicità che in altri Paesi non andrebbero mai in onda sulla tv pubblica”, ha poi voluto aggiungere la Boldrini spiegando che questo tipo di pubblicità propongono “uno schema e un assetto di famiglia non rispettoso dei ruoli all’interno delle famiglie, in cui ciascuno fa la sua parte”.
Consulta il premio: premioimmaginiamiche