Reprimere la rabbia è una scelta che alla lunga crea diversi problemi. Scopri perché e come risolvere il problema.
Tra le tante emozioni che si possono provare nella vita, la rabbia è certamente una tra le più spiacevoli. Dopotutto, a chi piace sentirsi arrabbiato per qualcosa o verso qualcuno?
È indubbio che quest’emozione sia nociva e che porti a mostrare il peggio di se. E, forse proprio per questo motivo, si cerca spesso di nasconderla, non solo agli altri ma persino a se stessi.
Reprime la rabbia, però, può essere ancor più nocivo del sentimento stesso. Per questo motivo, oggi cercheremo di capire i motivi per cui non si dovrebbe mai reprimere la rabbia e come agire di conseguenza.
Chi ha sperimentato almeno una volta la rabbia (probabilmente tutti), sa bene come la sensazione di fondo sia negativa. Al di là del motivo per il quale ci si sente arrabbiati, l’emozione di fondo è un mix di tanti sentimenti negativi tra i quali predominano il più delle volte, il senso di ingiustizia, il dolore, la delusione, la sensazione di impotenza, etc…
Tutte queste sensazioni sono spesso difficili da veicolare e ciò spinge a cercare di negarle, restando arrabbiati e arrivando a quella che tutti conosciamo come rabbia repressa.
Perché al di là di ciò che si pensa, possiamo ingannare noi stessi ma non mente e cuore. E se ci sentiamo arrabbiati, la rabbia non se ne andrà solo perché decidiamo di negarla. Al contrario, si farà sempre più presente fin quando non ci troveremo costretti a riconoscerla e accettarla. Perché non iniziare subito, quindi?
Dopotutto, trattenere la rabbia porta con se tutta una serie di svantaggi che si possono riassumere in:
L’unica scelta saggia per evitare simili ripercussioni è quella di lavorare su se stessi al fine di liberarsi della rabbia repressa. Un obiettivo non sempre facile ma i cui risultati sono così positivi che ogni sforzo necessario sarà ben ripagato.
Per fortuna, anche se ci vuole del tempo, è sempre possibile rimediare. E per farlo si possono mettere in atto alcune strategie importanti. Vediamo quindi gli step da compiere per abbandonare la rabbia repressa.
Accettare la rabbia. Il primo passo da compiere è quello di riconoscere la rabbia e di accettarla. Solo così si riuscirà infatti a sentirla e a viverla quel tanto che basta per scaricarla naturalmente, evitando di assorbire il colpo per poi maturare un senso di frustrazione costante. Frustrazione che il più delle volte si finisce con il riversare sugli altri. E spesso proprio sotto forma di rabbia.
Ammettere davanti agli altri di essere arrabbiati. Spesso la rabbia repressa nasce dal cercare di nascondere agli altri (e a se stessi) i sentimenti che si provano. Un atteggiamento che sulle prime può sembrare positivo poiché aiuta ad evitare situazioni difficili. Con il tempo, però, le cose peggiorano e le situazioni si complicano comunque. Ammettere di essere arrabbiato, cercando al limite di controllarsi, è quindi un ottimo punto di partenza. Aiuterà infatti gli altri a capire come gestirsi e porterà il più delle volte a relazioni più funzionali.
Trovare una valvola di sfogo. Non sempre è possibile agir e cancellare la rabbia. Esserne consapevoli è però molto utile poiché consente di veicolarla in modi diversi. Trovare una personale valvola di sfogo si rivela quindi molto utile. Che si tratti di andare a correre, di urlare o di praticare uno sport o un’attività che aiuti a scaricare la tensione accumulata, ciò che conta è scaricare ogni emozione negativa. Farlo aiuterà a riacquistare lucidità e a ragionare con più calma su come ci si sente.
Scegliere di liberarsi della rabbia repressa è un buon modo per riappropriarsi della propria vita e di sentirsi sempre più leggeri. Certo, iniziare a lavorarci su non aiuterà a far passare la rabbia in un batter d’occhio. Poco alla volta, però, ci si sentirà sempre meglio ed in grado di affrontare nel modo giusto (e senza utili ansie) situazioni difficili. E tutto fino a scoprirsi finalmente liberi da ogni emozione negativa.
Qualora, il lavoro su se stessi non dovesse bastare, è possibile che alla base della rabbia che si prova ci siano motivazioni profonde. In tal caso può essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta, al fine di comprendere i motivi della propria rabbia e capire insieme come incanalarla nel modo corretto.
La psicoterapia è infatti utile in molti casi. A volte, può infatti dare una visione d’insieme più completa e aiutare a capirsi più nel profondo.