Il Tribunale di Sorveglianza di Milano si è riunito ieri per valutare l’istanza di detenzione domiciliare presentata dai legali di Fabrizio Corona e ha disposto una perizia psichiatrica all’ex agente fotografico per poter stabilire se concedere o no i domiciliari .
La richiesta per i domiciliari era stata presentata la scorsa settimana dalla difesa di Corona, gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, i quali avevano anche depositato una consulenza psichiatrica, firmata dal dottor Riccardo Pettorossi, dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano il quale ha evidenziato che Corona ha una “personalità narcisistica e borderline” che all’interno del carcere provocherebbe gravi stati d’ansia con attacchi di panico e depressione. Tanto che, lo stesso Pettorossi aveva anche ricordato che Corona è stato sottoposto ad un trattamento con psicofarmaci dal personale medico della struttura penitenziaria.
Per gli avvocati difensori la decisione del Tribunale “è una buona notizia, perché vuol dire che i giudici hanno valutato la nostra consulenza tecnica e vogliono approfondire la questione, verificando quali siano le condizioni di Fabrizio”.
Nella richiesta dei domiciliari, i legali di Corona avevano chiesto che il loro assistito possa uscire dal Carcere di Opera di Milano e andare in regime detentivo in una comunità, la Fondazione Exodus di Don Mazzi che ha già dato la sua disponibilità. Corona, in carcere dal marzo 2013, deve ancora scontare 6 anni e 8 mesi di detenzione per la condanna di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione. Con il suo comportamento da “spaccone”, l’ex agente fotografico si è anche giocato i benefici (permessi, semilibertà) con la recidività e una fuga in Portogallo prima dell’arresto.
Il Tribunale si riunirà il prossimo 11 febbraio per nominare i periti, tra medici e psichiatri che dovranno condurre gli accertamenti sullo stato psichico e psicologico di Corona e verrà anche fissato il termine di scadenza per depositare la perizia.