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Ricostruzione unghie horror: lavori che mai vorreste vedere

La ricostruzione unghie negli ultimi anni ha sempre più preso piede nel nostro Paese, offrendo a molti giovani, uomini compresi, diverse nuove opportunità di lavoro legate a questo settore. Questo fattore, se da una parte gioca a favore di molti disoccupati che nel mondo dell’estetica hanno trovato un posto nel difficile mondo del lavoro, dall’altra ha anche fatto si che molti giovani si improvvisassero onicotecnici, pensando di poter iniziare questa attività semplicemente seguendo qualche tutorial online.

Da onicotecnica posso dire a voi tutti, clienti e ‘professionisti improvvisati’ compresi, che non c’è niente di più rischioso che affidarsi nelle mani di chi non ha studiato e non ha conseguito corsi riconosciuti dalla Regione, con tanto di attestato e diploma finale, perché le conseguenze sulla salute delle vostre unghie possono essere molte. Non fatevi invogliare da un prezzo troppo basso, da offerte troppo vantaggiose, calcolate sempre che un costo basso è sinonimo di poca qualità, sia nella prestazione del tecnico, sia nel prodotto scelto.

Spesso chi si reca da onicotecnici improvvisati incorre nel rischio di contrarre micosi (comunemente detti ‘funghi’) che possono anche rovinare in maniera permanente la matrice e di conseguenza anche le unghie della mano. Andando da una persona inesperta, si può inoltre rischiare di pagare per un lavoro fatto male, che non per forza ci porterà conseguenze irrimediabili alle unghie, ma potrà far saltare il gel molto prima del tempo, avendo buttato così soldi e tempo.

Vi proponiamo qui di seguito una gallery con i lavori peggio riusciti presenti sul web, raccomandandovi di non tornare da un tecnico che vi fornirà un servizio anche solo simile a uno di questi, recandovi anzi tempestivamente in un centro specializzato per l’immediata rimozione del lavoro e la creazione di uno nuovo fatto secondo i canoni standard.

Ecco invece alcuni esempi di lavori eseguiti nella maniera esatta

Silvia Cini

Classe 1982, giornalista pubblicista dal 2020, divento ‘mamma’ di CheDonna, ideato in concerto con la proprietà, nel lontano 2009. Fu la mia prima esperienza giornalistica e dal primo ‘pubblica’ su WordPress capii che questa era la mia vera passione. Dirigo questa testata da allora, gestendo un gruppo di persone appassionate e professionali che negli anni sono diventate la mia famiglia. Nel 2019 divento mamma di Sara, e grazie a lei do vita ad altri progetti legati al mondo delle mamme e del settore food sempre per la Web365. Oggi dirigo 4 giornali e la mia passione per questo lavoro cresce ogni giorno di più.

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