Chi è stata Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina? Età, carriera, vita privata, curiosità e tutto quello che c’è da sapere.
Rita Levi-Montalcini è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana che, nel 1986, ha vinto il Premio Nobel per la medicina per la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa.
E’ stata la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze ed è stata un esempio per tutte le generazioni successive. Donna forte, determinata, ha rinunciato ad avere una vita privata per alimentare la sua passione per la scienza e la medicina seguendo la crescita professionale di tanti giovani ricercatori. Un nome illustre non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo quello di Rita Levi Montalcini che ha anche conosciuto la crudeltà delle leggi razziali.
Rita Levi Montalcini era nata il 22 aprile 1909 a Torino ed è morta a Roma, il 30 dicembre 2012 all’età di 103 anni, nella sua abitazione romana nel viale di Villa Massimo. Il corpo è stato cremato e le sue ceneri sono state sepolte nella tomba di famiglia nel campo israelitico del Cimitero monumentale di Torino.
Era figlia dell’ingegnere elettrotecnico e matematico Adamo Levi e della pittrice Adele Montalcini. Aveva un fratello Gino, scultore e architetto, una sorella Anna e una gemella, Paola che era una nota pittrice.
Cresciuta con dei genitori molto istruiti, la Montalcini, in una vecchia intervista rilasciata ai microfoni de La Repubblica, disse: “Mio padre aveva deciso che mio fratello doveva andare all’Università, mentre le sue tre figlie erano destinate alle scuole femminili per affrontare il ruolo che spettava loro di future mogli e madri. Che ingiustizia. Ne ho sofferto moltissimo”.
Trascorse un’infanzia e un’adolscenza serena e, dopo i primi studio, nell’autunno del 1930, in seguito alla morte di cancro della sua amata governante Giovanna Bruatto, decise d’iscriversi alla facoltà di medicina all’Università di Torino.
All’età di 21 anni entrò nella Scuola medica di Giuseppe Levi. Si laureò in Medicina e Chirurgia con 110 e lode nel 1936 e, successivamente si specializzò in neurologia e psichiatria.
Ha svolto le proprie ricerche scientifiche anche negli Stati Uniti alternando il lavoro anche in Italia dove fondò un gruppo di ricerche e dal 1961 al 1969 diresse il Centro di Ricerche di neurobiologia creato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) presso l’Istituto Superiore di Sanità.
All’età di circa 90 anni diventò parzialmente cieca a causa di una maculopatia degenerativa.
Rita Levi Montalcini ha vissuto sulla propria pelle la crudeltà delle leggi razziali in seguito alle quali fu costretta a emigrare nel marzo del 1939 in Belgio dove si trovava già il suo maestro Giuseppe Levi e la sorella Anna con la famiglia tornando a Torino giorno prima di Natale del 1939.
La famiglia Levi-Montalcini riuscì a sopravvivere all’Olocausto nascondendosi a Firenze. Nell’agosto 1944 gli Alleati costrinsero i tedeschi a lasciare Firenze e la Montalcini lavorò come medico presso il Quartier Generale anglo-americano.
“Era in corso un’epidemia di tifo, i malati morivano a decine. Facevo di tutto, il medico, l’infermiera, la portantina. Giorno e notte. È stato molto duro e ho avuto fortuna a non ammalarmi”, raccontava come si legge su Wikipedia.