L’Unitalsi di Roma (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) ha presentato alcuni dati sconcertanti riguardo alle condizioni di vita dei bambini disabili che vivono nella Capitale.
Secondo la ricerca il 67% dei genitori dei bambini disabili denuncia il problema della barriere architettoniche, per cui su 1500 coppie di genitori che hanno bambini disabili al di sotto dei sedici anni, circa 600 coppie (pari al 40%) preferiscono non fare uscire il loro figlio di casa.
In base alla statistica, solo 2 famiglie sue 10 è pronta a sfidare gli innumerevoli disagi della città. Oltre alle barriere architettoniche, sussiste una mancanza di servizi, tra cui quello dell’assistenza. Non a caso, le madri che lavoravano hanno dovuto lasciare il loro lavoro per dedicarsi ai figli e vi è il 78% delle famiglie con figli disabili che vivono con un solo reddito. Il 15% delle famiglie dichiara di avere bambini con disabilità motorie e il 40% bambini con disturbi della personalità e dell’apprendimento o con problemi di autismo.
Una situazione diventata invivibile e la città non offre nessuna opportunità per questi ragazzi diventati invisibili alla società: nei parchi pubblici non vi sono giochi accessibili o strutture dedicate per bambini disabili, così come nei centri commerciali o nei cinema non ci sono aree attrezzate o baby parking per bambini disabili.
A questo si aggiunge che il 20% delle famiglie ha grandi difficoltà nell’inserimento scolastico e il 35% riscontra problemi nell’ambito sanitario.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, l’Unitalsi ha organizzato una processione “per i disabili, gli ammalati e gli ultimi della capitale” che si svolgerà da Piazza di Spagna fino alla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte: “Abbiamo deciso di trasmettere un segnale a tutta la città, che nonostante tutte le difficoltà dimostra sempre di avere una rete di solidarietà forte”, ha commentato il presidente di Unitalsi Roma, Alessandro Pinna, sottolineando che “con l’aggravarsi della crisi si sono moltiplicate le situazioni di disagio e povertà. Spesso non si riesce a dare risposte a tutti”.