La Rai condanna la satira di Luca e Paolo… noi no!
Dopo che la Rai ha incassato ascolti record, ed il Festival è finito, adesso i consiglieri possono ‘lavarsi le mani’ dalla satira filo-politica del duo genovese, Luca e Paolo, senza la quale alla kermesse sarebbe mancata quella marcia in più.
La cosa che, personalmente, mi infastidisce è lo sputar sul piatto dove fino a ieri sera si è mangiato. ‘Eccessi e cadute di stile’ a dire di Antonio Verro, consigliere della Rai, da parte dei due comici…Ma se il cast del 61° Festival fosse stato più composto ed impostato, i dirigenti sarebbero stati certi dell’indiscusso successo ricevuto? Io non credo.
Ma andiamo in ordine, ecco un articolo preso dal sito newnotizie.it in merito alla disputa tra le due parti.
“È ancora guerra tra il consigliere della Rai, Antonio Verro, e la satira di Luca e Paolo.
All’indomani della fine di Sanremo 2011, il botta e risposta prosegue, sottolineato anche dall’intervento del direttore artistico, Gianmarco Mazzi.
“In una televisione pubblica i grandi ascolti non possono giustificare eccessi e cadute di stile, l’umorismo alto e pungente di Benigni hanno lasciato il posto a una satira politica da televisione commerciale”, affermava Verro in seguito allo sketch del duo Luca e Paolo, una chiacchierata durante cui si assolveva Silvio Berlusconi dai suoi peccati, una sorta di così fan tutti tipico dei bar di provincia.
Durante una conferenza stampa, i due comici genovesi avevano risposto alla critica, spiegando che la gag rappresentava “il qualunquismo degli italiani, che condannano i difetti degli altri, salvo poi assolverli riconoscendo in essi comportamenti propri”.
Gianmarco Mazzi, invece, confessa una ostilità di fondo, mai venuta a galla finora: “Questo consigliere non mi ama e già a settembre ha rilasciato un’intervista, e non doveva farlo, visto che è del CdA, e si dichiarava contento che sarebbe stato cambiato il direttore artistico e mi ha indebolito. Una mossa che ha finito per indebolirmi proprio mentre trattavo con gli agenti Lucio Presta e Beppe Caschetto e con i discografici. Per questo ho chiesto un segno forte dalla Rai, un contratto di due anni, cosa che in genere non faccio mai”.
Le questioni circa la satira e alcuni comportamenti al di fuori del codice etico della rete saranno portate nel prossimo consiglio di amministrazione, ma Mazza ribadisce l’importanza di concentrarsi soprattutto sul “festeggiare gli straordinari risultati artistici e d’ascolto di questo grande festival nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia“.
“Quando ci mettiamo di punta, anche affrontando scontri con la Rai”, prosegue, “è perché crediamo davvero in alcune cose, alla luce dell’esperienza acquisita. Credo che il successo si ottenga con una costruzione minuziosa delle cose. Abbiamo cercato di pensare a tutto. E abbiamo messo insieme una grande squadra, con un capitano eccezionale come Morandi e altre quattro persone di grandissima qualità umana e artistica”.”
Fonte articolo: www.newnotizie.it