SANREMO 2013 LITTIZZETTO: L’amore è un apostrofo rosa tra le parole “E’irrecuperabile ma quasi quasi me lo tengo” ( Testo e Video)

Luciana Littizzetto balla e parla tra ironia e denuncia dell’amore vero, dei diritti e della violenza sulle donne – Chi segue Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” è abituato ai suoi illuminanti monologhi, sempre in bilico tra il serio ed il faceto, tra l’ironia e la denuncia sociale. Ieri sera però Luciana ha stupito, ha lasciato senza parole perchè le sue parole erano quelle giuste, quelle che tutti noi avremmo voluto dire e che non avremmo saputo pronunciare in maniera così sapiente ed efficace.

Luciana Littizzetto in occasione del San Valentino e del “One billion Rising” ha voluto dedicare un monologo all’amore, al sentimento vero e non a quello fatto di “lividi sulla faccia” e “costole rotte”, alla passione reale che ci fa sorridere della goffaggine del nostro compagno ma che al contempo ci deve spingere a chiedere ed esigere rispetto.

La Littizzetto però non si smentisce e se riesce ad affrontare con grande serietà e pregnanza una tematica così delicata, altrettanto agilmente suscita simpatia ballando per partecipare al flash mob o fa ridere all’inizio del suo monologo. Chi di noi non riconosce momenti di vita quotidiana ed esilaranti scene di coppia negli esempi da lei portati? Chi di noi vedendola ballare non ha voglia di alzarsi in piedi e partecipare al flash mob?

Ecco la trascrizione ed il video del discorso sull’amore di Luciana Littizzetto. Ogni altra parola sarebbe superflua.

“..Però noi vi amiamo lo stesso, così come siete. Vi amiamo anche quando vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve. Amiamo i vostri piedi, anche se sono armi di distruzione di massa. Vi amiamo anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli.Vi amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali selvatici. Giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra, finchè sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla playstation. Vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas e poi dite: “E’ un po’ leggero nè? Viene leggero..”. Vi amiamo quando avvitate la cassettiera fino allo spasimo che poi per aprirla dobbiamo chiamare i pompieri. E poi non chiudete i barattoli, appoggiate solo il coperchio sopra così appena lo prendi… tututum! Cade tutto. Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo mettendo nel frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini. Vi amiamo quando a Natale scavate il panettone con le dita, quando per farvi un caffè sporcate la cucina che neanche dieci Benedette Parodi, oppure quando per farvi la doccia allagate il bagno e lasciate una malloppa di peli dentro lo scarico, che sembra di stare insieme ad un Setter Irlandese. Vi amiamo quando diciamo “Amore voglio un figlio da te” e voi rispondete “Magari un cane..” e noi vorremmo abbandonare voi sull’autostrada non il cane. Vi amiamo quando andate a lavare la macchina e ci chiudete dentro con i finestrini aperti. Vi amiamo quando fate quelle battute tipo “Prima di fidanzarti guarda la madre perchè la figlia diventerà così”. Voi no, spesso voi siete pirla fin da subito! Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta che quando noi la svuotiamo.. tac, ci scarnifichiamo e quando invece di sostituire il rotolo della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come cannocchiale. E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci da’ un po’ la sensazione di poggiare la mandibola su un ramo secco di castagno. Vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che facciamo noi. Il creatore non ha detto “E la suocera fece l’arrosto, fatelo sempre così in memoria di me”! Insomma noi vi amiamo anche quando date il peggio. Vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte. Vi amiamo perchè amiamo l’amore, che è un apostrofo rosa tra le parole “E’ irrecuperabile, ma quasi quasi me lo tengo”. Perchè San Valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano, anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini..ma che ci interessa quello che fanno a letto, l’importante è che le persone si vogliano bene, è quello che conta no? Pensa che bello sarebbe vivere in un paese in cui tutti i diritti fossero riconosciuti, ma non solo i diritti dei soldi..anche quelli dell’anima, quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perchè non siamo parenti. Poi vorremmo un San Valentino dove nessun uomo per farci complimenti dicesse che siamo “donne con le palle”, noi non vogliamo essere donne con le palle. C’abbiamo le tette, bastano e avanzano..tra l’altro sono sferiche anche quelle! Vogliamo solo rispetto. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna: una compagna, una figlia, un’ amante, una sorella, una ex. Magari in famiglia, perchè non è che la famiglia sia sempre per forza quel luogo magico in cui tutto è amore. La uccide perchè la considera una sua proprietà, perchè non concepisce che la donna appartenga a sè stessa e sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro. Noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore con gli schiaffi ed i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare “dal risotto alla merda”. Un uomo che ci mena non ci ama, mettiamocelo in testa..salviamolo nell’hard disk! Vogliamo credere che ci ami? Bene, allora ci ama male. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre! E dobbiamo capirlo subito, al primo schiaffo, perchè tanto arriverà anche un secondo, poi un terzo ed un quarto. L’amore rende felici e riempe il cuore, non rompe le costole, non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No, ne abbiamo una sola. Non buttiamola via!

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