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Sassari: studente non vuole consegnare il cellulare in classe, picchia l’insegnante

La violenza nelle scuole e il fenomeno sempre più crescente del bullismo è uno degli argomenti che in questi ultimi anni sono balzati sulle prime pagine dei quotidiani.

Un fenomeno sul quale ci s’interroga e si è creata molta ironia e ci sono molte vignette sarcastiche che testimoniano i nuovi comportamenti dei giovani. In ultima quella dei genitori che si lamentano con un professore dei voti del proprio figlio, prendendo le difese del figlio che magari non studia.
Un elemento che fa pensare che si è perso quel sentimento di rispetto nei riguardi degli insegnanti. Se un tempo ci si alzava in classe quando entrava il professore, adesso i giovani studenti sono alle prese con i loro cellulari oppure intenti a fare dei filmini casomai mentre infastidiscono un compagno di classe. Atteggiamenti strafottenti e violenti che  ogni giorno riempiono le pagine dei quotidiani, come in ultimo il caso di una tredicenne molestata e ricattata da alcuni compagni di scuola a Torino.

Casi che purtroppo non sembrano neanche più fare scalpore, per cui la vox populi è portata a pensare che si tratti di una spettacolarizzazione mediatica che enfatizza molti casi. Eppure, quando si tratta di deviazioni e decadenza della società vale sempre la pena soffermarsi a riflettere su cosa stiamo sbagliando, evitando come sempre di dare le colpe a qualcun altro, nascondendosi dietro a numerose scuse come il disagio economico o quant’altro. Le pagine del “Libro Cuore” di Edmondo De Amicis ci hanno insegnato i valori e i sentimenti, i sacrifici che un tempo facevano le famiglie per dare un insegnamento ai figli e il rispetto per la conoscenza.

Una premessa con la quale introduciamo un’ennesima azione di bullismo accaduta in un istituto tecnico di Sassari dove uno studente delle scuole medie ha colpito e spinto a terra una professoressa che aveva chiesto più volte al ragazzo di spengere il cellulare, in quanto stava disturbando la lezione. Visto che il giovane non voleva obbedire all’insegnante, quest’ultima ha chiesto che le fosse consegnato il cellulare. A questo punto il ragazzo avrebbe risposto scagliandosi contro di lei, aggredendola.

La donna è stata soccorsa dal personale scolastico e portata al pronto soccorso e ha avuto sette giorni di prognosi, mentre il dirigente scolastico ha convocato il Consiglio di classe per la valutazione del caso e per prendere eventuali provvedimenti disciplinari. Il padre del ragazzino convocato dalla dirigenza scolastica si è detto dispiaciuto per quanto avvenuto.

La dirigente scolastica Vanna Contini ha commentato che “ci dispiace molto per l’insegnante e anche per il ragazzo. Qui da noi non si sono mai verificati episodi simili. Abbiamo convocato i genitori, il padre si è presentato immediatamente a scuola, era mortificato”.

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