Ci sono persone che provano una strana soddisfazione quando si tratta di schiacciare brufoli e punti neri su di sé ma anche sugli altri: quali tratti della personalità rivela questa “passione”?
Almeno una volta nella vita tutti abbiamo tentato di liberarci da un’amica troppo invadente che, dopo aver fissato per ore il brufolo che era spuntato sulla nostra fronte, non ha resistito alla tentazione ed è partita all’attacco.
Proteste e divieti nella maggior parte dei casi sono assolutamente inutili, dal momento che le persone appassionate di questo tipo di pratica difficilmente ascoltano le lamentele delle proprie “vittime”.
Nei casi più eclatanti si può parlare di un vero e proprio disturbo del comportamento, chiamato titillomania. Le persone affette da questo disturbo non sono in grado di resistere alla tentazione di “annientare” tutte le possibili imperfezioni della pelle, quindi non soltanto brufoli e punti neri ma anche peli incarniti, crosticine, pellicine e via discorrendo.
Naturalmente, come ogni disturbo del comportamento, questo tipo di problema rivela moltissimo del carattere di un individuo e ci spiega di cosa ha davvero bisogno.
Schiacciare brufoli che passione? La mania del perfezionismo
Chi ha la mania dei brufoli e dei punti neri in realtà ha un estremo bisogno di cambiare le cose in meglio, e sente come una vera e propria missione quella di intervenire per cancellare i “difetti” in cui si imbatte, sia che facciano parte della sua persona (in questo caso del suo corpo) sia che si trovino al di fuori di sé (in questo caso specifico sul corpo di qualcun altro).
I difetti della pelle sono naturalmente tra i problemi estetici più visibili e anche tra quelli sui quali è possibile intervenire più facilmente. Per questo motivo sono la valvola di sfogo perfetta per quelle persone che amano l’ordine, la perfezione e la cura dei dettagli.
Bisogna ammettere, infatti, che brufoli o punti neri sono problemi davvero secondari, tanto da non essere considerati nemmeno veri problemi da milioni di persone.
Per questo motivo, considerando che schiacciare brufoli e punti neri fa male, la maggior parte delle persone (soprattutto gli uomini) non pongono la minima attenzione alle imperfezioni della pelle, aspettando semplicemente che spariscano da sole o che, a furia di ignorarle, ci si dimentichi della loro esistenza.
Come sanno (benissimo) coloro che amano schiacciare brufoli e punti neri, invece, gli accumuli di sebo, pus e impurità nei pori della pelle possono generare dei veri e propri “mostri” se vengono ignorati per troppi anni, come dimostra il caso di quest’anziana donna che ha atteso 55 anni prima di provvedere a rimuovere un gigantesco punto nero.
Ne consegue che ignorare un punto nero o un brufolo troppo a lungo non è affatto una buona idea, ma questo da solo non basta a spiegare il motivo per cui schiacciare brufoli sia una passione così diffusa soprattutto tra le donne.
È (anche) colpa dell’adrenalina
Anche se a livello di pensiero cosciente non poniamo mai troppa attenzione a questo aspetto della questione, schiacciare brufoli provoca un momentaneo brivido di adrenalina e soddisfazione, uno stato d’animo che può dare letteralmente dipendenza come una piccola dose di droga.
Da un certo punto di vista si potrebbe pensare che il “brivido” provenga dalla consapevolezza di esporsi a rischi sanitari, cioè a disgustoso materiale organico infetto che potrebbe sprizzare fuori dai pori maltrattati della persona con un brufolo.
In realtà la possibilità di infettarsi o di contrarre malattie schiacciando un brufolo è davvero molto bassa, quindi questo aspetto della questione può essere considerato trascurabile.
C’è da dire però che l’eccitazione di scoprire quanto sarà disgustoso fare una certa operazione su un brufolo o su un punto nero gioca invece un ruolo importante: si tratta di un meccanismo molto simile a quello che spinge le persone ad andare al cinema per guardare film horror o splatter sapendo benissimo che genereranno terrore o disgusto.
Il disturbo ossessivo compulsivo
Le persone molto perfezioniste finiscono inevitabilmente per essere anche ossessivo – compulsive, anche se in maniera più o meno evidente. Il disturbo ossessivo compulsivo si manifesta in moltissimi comportamenti: ordinare le proprie camicette nell’armadio in scala di colore, etichettare ogni prodotto presente nella dispensa, sistemare le pantofole accanto al letto in maniera che siano perfettamente allineate tra loro sono tutti comportamenti ossessivo compulsivi che servono a tenere sotto controllo il caos e quindi l’ansia che spesso dal caos viene generata.
Le persone che fanno di tutto per schiacciare i brufoli altrui sono persone molto perfezioniste e un po’ ossessivo compulsive, che cioè non riescono a tollerare una piccola imprecisione o una piccola imperfezione quando questa capita sotto i loro occhi.
Il ruolo dell’insicurezza
Le persone a cui piace schiacciare brufoli in genere rivolgono le loro “attenzioni” solo a se stesse oppure a se stesse e agli altri.
Le persone che si dedicano a schiacciare brufoli solo sul proprio corpo hanno in genere un rapporto conflittuale con esso e coltivano una personalità piuttosto insicura.
Chi schiaccia ed elimina ogni piccola imperfezione cutanea dal proprio viso o dal proprio corpo sente come un enorme problema quell’imperfezione di pochi millimetri e sente che da essa potrebbero generarsi giudizi sociali negativi oppure vera e propria derisione.
Per questo motivo cercherà in tutti i modi di eliminare ogni imperfezione visibile (e invisibile) per accrescere la propria sicurezza e la propria autostima.
Purtroppo molto spesso finisce con l’instaurarsi un circolo vizioso che non farà altro che peggiorare l’autostima della persona in questione.
Non bisogna trascurare il trauma che si provoca all’epidermide quando ci si dedica con troppa frequenza a schiacciare brufoli e punti neri. I pori risulteranno arrossati e irritati, inoltre il materiale infetto uscito da un brufolo potrebbe infettare altri pori e zone della pelle provocando la nascita di altri brufoli e di altre infezioni, soprattutto se non si procede a detergere e disinfettare accuratamente la zona dopo la “spremitura” del brufolo.
Rossore e gonfiore saranno quindi compagni costanti delle persone abituate a schiacciare in continuazione i propri brufoli. A causa di questo l’aspetto generale del volto peggiorerà, la persona si sentirà ancora più brutta e imperfetta e, ovviamente, non farà altro che accanirsi maggiormente contro le nuove imperfezioni.
Si guarisce dalla titillomania?
Dal momento che la mania di schiacciare brufoli, grattarsi in continuazione, porre un’attenzione ossessiva alle imperfezioni cutanee proprie o altrui non è una vera e propria malattia ma un comportamento anomalo che è sintomo di altre problematiche, più che concentrarsi sul problema superficiale sarebbe molto meglio tentare di agire sui problemi profondi, cercando di intervenire contemporaneamente su tutti i comportamenti che rivelano insicurezza o bassa autostima.
Non bisogna dimenticare inoltre che l’autostima è un atteggiamento che può essere coltivato e allenato costantemente, riuscendo anche a raggiungere ottimi risultati in breve tempo con esercizi molto semplici da fare anche a casa.