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Sciopero Scuola: 100mila in piazza a Roma

Soddisfazione espressa dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda che hanno promosso lo sciopero dei dipendenti scolastici e varie manifestazioni di piazza.

Secondo i dati della Cgil a Roma hanno sfilato oltre 100 mila persone al corteo nazionale, mentre allo sciopero hanno aderito non solo i docenti, ma anche il personale scolastico e gli studenti per contestare il progetto del governo per la scuola e contro i poteri da “manager” concessi ai dirigenti scolastici.
La manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, a cui hanno partecipato anche il personale non docente e gli studenti, contestava il progetto del governo per la scuola, soprattutto i poteri da “manager” attribuiti ai dirigenti scolastici.
Inoltre, i sindacati chiedono di assumere tutti gli insegnanti precari, almeno 150.000, contro i 100.000 del piano del governo e il rinnovo del contratto di settore, fermo da 7 anni.
Alla manifestazione hanno aderito anche i Cobas della scuola che hanno esteso la protesta a domani per le scuole elementari e al 12 maggio per le superiori con l’obiettivo di boicottare i test di valutazione Invalsi.

Critica la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, la quale ha dichiarato che con la riforma “si trasforma la scuola in una scuola che vale solo per quelli che hanno una condizione agiata mentre il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione. Questo non è uno sciopero politico ma uno sciopero del personale della scuola. Io penso che ci sia un’arroganza infinita, che è quella di rispondere ad una obiezione tirando dritto e in assenza di argomenti e di idee su come bisogna cambiare”.

Renzi e Giannini sul tema dello sciopero della scuola

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha replicato che “nella scuola abbiamo investito 3 milioni di euro”, sottolineando che “nessuno, nessuno prima di noi ha investito così tanto. Adesso che è fatta la legge elettorale, bisogna mettere in pista le energie migliori.  Arriveremo anche alla scuola, siamo disposti ad ascoltare tutti”.

 “Rispetto per lo sciopero, come è doveroso, ma rispetto per il governo che fa il suo lavoro e propone un progetto educativo molto innovativo. La riforma della scuola procede con un dibattito parlamentare che tiene conto anche di quello che è stimolato dagli insegnanti”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, commentando le manifestazioni di oggi e in merito al tema del preside-sindaco ha sottolineato che si tratterà di “un leader educativo”, precisando che “altre definizioni sono fantasiose”. La Giannini ha poi voluto aggiungere che “porteremo il precariato dal 18% al 2,5%”.

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