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Scuola, così cambia il PEI: come sarà il nuovo piano dedicato agli alunni con disabilità

Dal prossimo anno scolastico entrerà in funzione una versione aggiornata del PEI, per la scuola il Piano Educativo Individualizzato: scopriamo cosa cambia

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Il 2021 è iniziato con una novità importante per tutti i bambini con disabilità, le loro famiglie e gli insegnanti che li seguono a scuola. É arrivato infatti il nuovo modello nazionale del PEI, cioè il Piano Educativo Individualizzato dedicato espressamente a loro, dall’Infanzia alla Secondaria di secondo grado. Modifiche che stanno già facendo discutere, da vedere in dettaglio.

Il PEI, fin dalla sua nascita, è stato pensato come una personalizzazione della didattica perché ogni disabilità ha bisogno di un sostegno particolare, dedicato. Quindi normalmente dentro al PEI devono essere indicati tutti gli obiettivi educativi da raggiungere, così come gli strumenti e le attività da utilizzare per ottenerli oltre ai criteri di valutazione.

Tutto questo sarà ancora così ma con alcuni cambiamenti voluti dalla ministra Azzolina. Secondo lei, che ci ha lavorato insieme ad esperti di inclusione e alle associazioni che lavorano sulle disabilità, sarà un nuovo capitolo. E per essere più vicini a famiglie e alunni alla ricerca della migliore inclusione, nella legge di bilancio approvata di poco è previsto un piano per l’assunzione di 25mila docenti di sostegno in tutta Italia

Il nuovo PEI sarà compilato dal GLO (Gruppo Lavoro Operativo per l’inclusione) che comprende tutto il team dei docenti di classe, gli operatori sanitari e le famiglie. Ancora una volta conterrà la programmazione individuale per ogni alunno con disabilità, esplicando interventi educativo-didattici, obiettivi, professionalità necessarie, strumenti di supporto e modalità di valutazione.

Nuovo PEI, quattro punti chiave per una maggiore inclusione degli alunni con disabilità

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Il nuovo modello di PEI non entrerà in scena adesso, ma nel prossimo anno scolastico e sarà utilizzato già per il cosiddetto PEI provvisorio da redarre, per i neo iscritti, entro il prossimo 30 giugno.

Tutto ruota attorno a quattro punti cardine, da monitorare e analizzare:

Dimensione della Comunicazione e del Linguaggio
Dimensione della Socializzazione e dell’Interazione
Dimensione dell’Autonomia e dell’Orientamento
Dimensione Cognitiva, Neuropsicologica e dell’Apprendimento

La prima fase sarà quindi quella di osservare il contesto scolastico oltre alle risorse professionali e strumentali disponibili, le eventuali barriere (architettoniche o meno) esistenti. Poi dovranno essere indicati gli obiettivi didattici e quindi strumenti e ausili necessari, oltre alle strategie e le procedure per realizzare un ambiente inclusivo.

Nel PEI rientrerà anche la proposta del numero di ore di sostegno alla classe, i criteri di valutazione, gli interventi per l’inclusione portati avanti dal personale docente. Ma anche la valutazione relativamente alla programmazione individuale, la proposta delle risorse professionali destinate all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione.

Fonte: Istock

Il ministero dell’Istruzione sta anche sviluppando uno strumento informatico per la compilazione del PEI in modo da interagire con le banche dati esistenti. Tutte novità che cambieranno la vita degli insegnanti e quella degli alunni. In meglio?

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