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Se perdi le chiavi di casa, la scienza ti suggerisce come ritrovarle!

Siete soliti smarrire o più semplicemente dimenticare dove avete messo le chiavi di casa (o altri oggetti). Tranquilli, ci pensa la scienza a dirci com’è più facile ritrovarli.

 

 

Con un trucco scientificamente testato è più facile ritrovare ciò che si è smarrito

A tutti sarà capitato qualche volta di dimenticare dove si è appoggiato un determinato oggetto: le chiavi di casa, della macchina, il cellulare, gli occhiali e chi più ne ha più ne metta. A qualcuno poi, forse solo perché un po’ più distratto, succede quasi tutti i giorni. Avete mai provato allora a concentrarvi chiudendo gli occhi per cercare di ricordare dove potreste aver lasciato la cosa smarrita? Forse non vi siete accorti che, proprio chiudendo gli occhi, riuscire a ricordare quali azioni sono state fatte in precedenza, e che ci hanno portato a mettere magari il portafoglio nel frigo, è molto più facile piuttosto che rifletterci ad occhi aperti.

Secondo un nuovo studio sulla psiche umana, svolto da alcuni ricercatori dell’università inglese del Surrey, è risultato scientificamente più facile concentrarsi sulla memoria, sia visiva che uditiva, rimanendo ad occhi chiusi piuttosto che aperti.

Il test è stato effettuato su un campione di 178 individui, indifferentemente di sesso maschile e femminile, ai quali sono state fatte visionare due pellicole. Una prima muta, quindi ovviamente senza sonoro, la seconda invece con l’audio attivato.

Al termine della proiezione è stato chiesto ad una parte di soggetti di chiudere gli occhi e di cercare di ricordare delle specifiche immagini nel caso del film muto e specifici dialoghi nel caso di quello con sonoro. Stessa cosa è stata fatta per i restanti campioni ai quali è stato però chiesto di rimanere con gli occhi aperti. Ebbene l’esperimento ha dimostrato che il 71% di coloro che hanno risposto tenendo gli occhi chiusi ha replicato correttamente, mentre solamente il 48% di coloro che sono rimasti con gli occhi aperti è riuscito a dare le giuste risposte.

Questo perché, a quanto pare, chiudendo gli occhi si riescono ad escludere molti di quelli che sono gli elementi di disturbo esterni e che intralciano la concentrazione mentre con gli occhi aperti è molto più complicato riuscire a focalizzare una determinata immagine, o azione o suono.

Altro fattore che, sempre dall’esperimento, è risultato fondamentale per una migliore “riuscita” nello sforzo mnemonico, è stata la precedente conoscenza, e quindi l’instaurarsi di un certo, seppur debole, feeling, con l’intervistatore che successivamente ha posto le domande.

Insomma se state per uscire di casa e proprio non ricordate dove avete messo le chiavi della macchina l’ultima volta, sedetevi in silenzio sul vostro divano e chiudete gli occhi. Probabilmente riuscirete a ricordare di averle lasciate nella tasca dell’altra giacca.

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