Con il rientro a scuola, i problemi si sono moltiplicati. Ma una buffa soluzione c’è: alcuni Comuni segano i banchi di scuola in due.
È successo a Sellia Marina, provincia di Catanzaro ma anche a Roma e Napoli.
I banchi monoposto non arrivano, la scuola riparte ed il Coronavirus è ancora tra noi.
Insomma, la situazione non è delle più rosee e quindi i Comuni e le scuole hanno deciso di trovare una soluzione.
Drastica e buffa, se volete. Ma veramente molto, molto d’effetto.
Segano i banchi di scuola in due: una soluzione drastica per un problema comune
Se anche nella vostra scuola (o in quella dei vostri figli e nipoti) mancano i banchi, non disperate! La soluzione è proprio dietro l’angolo.
Potete prendere ad esempio l’Istituto Comprensivo di Sellia Marina, dove la dirigenza scolastica in accordo con l’Amministrazione Comunale ha deciso di risolvere il problema dell’emergenza banchi in una maniera decisamente singolare.
Segare tutti i banchi già presenti nelle scuole… in due!
A fronte di un ordine di 400 banchi monoposto (ancora ben lontano dall’arrivare) e con la riapertura della scuola in arrivo, a Sellia Marina si sono presi provvedimenti seri.
Il consiglio di amministrazione ha spostato la data di riapertura della scuola al 28 Settembre e, nel frattempo, insegnanti ed operatori scolastici stanno lavorando a pieno ritmo per segare tutti e 200 i banchi già presenti nell’Istituto.
Il rientro a scuola, infatti, non è stato esente da polemiche per tutti: famoso il caso del Liceo Classico Socrate di Roma, dove, a causa proprio della mancanza dei banchi, sono stati rivolti degli inviti non proprio consoni alle studentesse.
Per ovviare alla questione dei banchi monoposto mancanti, insomma, molte scuole si sono trovate a dover utilizzare metodi alternativi.
A Roma, all’istituto Elisa Scala, già a Luglio si era iniziato a pensare di segare in due i banchi di scuola. In piena filosofia Zero Waste, si è pensato di affidare i banchi già presenti a degli artigiani del quartiere, che a causa del Covid-19 erano anche rimasti senza lavoro.
Una soluzione pratica, che aiuta a rispettare le indicazioni degli esperti per il rientro e che risolve il quesito riguardante il distanziamento sociale, che avrebbe dovuto essere presente anche nella lista delle domande più frequenti a cui ha risposto il MIUR.
Anche a Napoli, all’Istituto Casanova, ci si è attivati per segare i banchi in autonomia.
La preside, Mira Masilio, ha dichiarato a RaiNews che il costo per la realizzazione di un singolo banco è stato solo di 11 euro; gli studenti, giovanissimi, si sono occupati della rifinitura, alternandosi nel laboratorio ed hanno contribuito alla realizzazione.
Un segnale veramente incoraggiante per il futuro della scuola, quando sono addirittura gli studenti ad impegnarsi per permettere agli Istituti di riaprire i battenti!
Insomma, il rientro a scuola non è stato dei più semplici e quasi nessun Istituto era veramente pronto alla riapertura.
Le indicazioni riguardo a cosa fare se un bambino a scuola ha la febbre, nonostante siano molto chiare, non sempre possono aiutare.
A Roma, ad esempio, sono già stati registrati alcuni casi nelle scuole e la preoccupazione aumenta quando, solo ieri, è arrivata la notizia che un giovane di 33 anni, ha perso la vita a causa di questa terribile patologia.
Anche se era stato richiesto a gran voce test veloci per i bambini (e per fortuna che quelli salivari dell’Ospedale Spallanzani stanno arrivando) e la sanificazione continua di giochi ed ambienti purtroppo la situazione rimane critica.
Segare i banchi, per quanto possa sembrare veramente assurdo, si è rivelata la scelta migliore per riaprire, il più possibile in sicurezza, la scuola.
Proverete anche voi?