Il Covid ha fermato locali, ristoranti, attività e molto altro. Ma c’è una cosa che non si è fermata con il Covid: la violenza. Come stanno vivendo i servizi sociali questo periodo difficile per le famiglie?
Può chiudere un ristorante, una palestra, un ufficio, con tutte le conseguenze che ne derivano, a volto disastrose, per chi lavora. Ma c’è una cosa che la pandemia non è riuscita, purtroppo, a fermare: la violenza domestica.
Il ruolo degli assistenti sociali è da sempre fondamentale per la risoluzione di situazioni drammatiche, prima che queste si trasformino in vere e proprie tragedie. Ma la pandemia, come ha cambiato la vita di chi si mette al servizio dei più deboli?
Oggi noi di CheDonna abbiamo voluto intervistare Giulia Zatta, assistente sociale, che ci racconta come il Covid abbia in qualche modo reso più difficile il compito di chi vive per aiutare chi è in difficolta, che siano bambini, donne o uomini.
“La violenza non si ferma”, ci racconta Giulia, che con un filo di voce ci racconta quanto le situazioni delle famiglie italiane in questo momento siano rese ancora più delicate dalla convivenza forzata e dalla difficoltà di intervenire in prima persona per aiutare chi è vittima.
Giulia però ci racconta anche qualche episodio di gioia, in cui la forza dell’unione è stata fondamentale per uscire dal tunnel. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.