Il sexting, cioè lo scambio di messaggi piccanti ed espliciti, è uno dei giochi erotici del nuovo millennio, ma perché alle donne non piace?
Secondo l’immagine tradizionale di femminilità, le donne sono più timide, più delicate, più riservate. Per questo motivo non si sentono sempre a proprio agio con il sesso, soprattutto quando si tratta di pratiche sessuali “non convenzionali”.
Anche se potrebbe sembrare un pregiudizio un po’ datato, la verità è che le cose stanno esattamente così. La mente delle donne funziona diversamente rispetto a quella degli uomini quando si parla di sessualità.
La differenza sostanziale è che per raggiungere l’eccitazione sessuale gli uomini hanno bisogno di stimoli sensoriali.
In pratica i maschi si eccitano guardando un bel corpo, toccando le forme di una donna, sentendo il suo profumo o il suo calore, ascoltando la sua voce e così via.
Le donne invece hanno sempre bisogno di un vero e proprio coinvolgimento emotivo prima di “sentirsi libere” di raggiungere l’eccitazione sessuale.
Cosa centra questo con i messaggini piccanti? È presto detto!
Il sexting come “surrogato” del sesso (ma non per le donne)
Come sappiamo benissimo – soprattutto dopo tanti mesi di distanziamento sociale dovuto alla pandemia – non sempre è possibile avere contatti fisici con una persona da cui siamo sessualmente attratti.
Quando questo contatto non è possibile abbiamo due scelte: o rinunciare completamente all’eccitazione sessuale (ma forse non è la scelta migliore!) oppure investire molte energie nelle fantasie sessuali.
Le fantasie sessuali infatti sono una buona alternativa alla condivisione di un momento di intimità con il partner.
È proprio questo il meccanismo che spinge molte persone a praticare il sexting come alternativa al sesso. Il sexting infatti presenta numerosi vantaggi.
Innanzitutto si instaura o si mantiene un contatto con la persone che si desidera.
In secondo luogo le fantasie condivise e “costruite” insieme sono più eccitanti di quelle che nascono e muoiono nella testa di un singolo.
Infine, se si fa sexting con una persona che si conosce molto bene si sa già quali corde toccare per farla eccitare, mentre se non si conosce bene l’altra persona il sexting può essere un’interessante forma di “corteggiamento” o di “preliminari” prima di avere la possibilità di incontrarsi di persona.
Dal momento che gli uomini sono “culturalmente” più portati al corteggiamento, sono più abituati ad esprimere in maniera esplicita i propri desideri sessuali e si eccitano più facilmente con gli stimoli fisici (anche se immaginari), è chiaro che il “sesso testuale” sia molto più nelle loro corde.
In realtà il sexting può piacere anche alle donne, ma perché accada si devono porre alcune condizioni.
Innanzitutto si deve trattare di qualcosa di graduale: leggere all’improvviso frasi sconce, senza preavviso e senza che si sia creata la giusta “atmosfera” spegne qualsiasi desiderio (ed è di pessimo gusto). La diretta conseguenza è che il sexting deve essere consenziente. Per questo motivo è importantissimo imparare a dire chiaramente di no a determinate esternazioni quando non ci fanno piacere.
In secondo luogo si deve creare un coinvolgimento emotivo (anche se non necessariamente sentimentale). Se non abbiamo mai provato il sexting è normalissimo non sentirsi a proprio agio nel farlo con una persona che non conosciamo bene o che non conosciamo affatto.
Quindi, la maniera più sicura per farsi piacere il sexting è farlo con qualcuno con cui ci sentiamo a nostro agio e non con il classico “primo che capita” solo perché sembra che a lui piaccia.
Infine, non bisogna dimenticare il rischio che le chat in cui ci si scambia messaggi erotici siano salvate e diffuse. Non dimentichiamo mai di metterci al riparo dalla diffusione di contenuti privati utilizzando app che permettono di distruggere rapidamente i messaggi “bollenti”.
E per quanto riguarda il “cosa scrivere in una chat piccante”? A questa domanda non c’è una risposta universale. La regola base è solo scrivere ciò che si desidera scrivere, senza fingere che ci stiano bene certe sconcezze solo per non fare la figura della “santarellina”. Ascoltarsi è sempre fondamentale.