Una vittoria simbolica per tutte le donne vittime di violenze. La Corte d’Appello di Ancona ha confermato la condanna a 20 anni di reclusione per Luca Varani, l’uomo che sarebbe stato il mandante di un agguato nel quale, Lucia Annibali, avvocatessa di Urbino, venne sfregiata con dell’acido, nell’aprile del 2013.
Per i due albanesi, assoldati dall’ex fidanzato della vittima, Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, la pena è stata invece ridotta da 14 a 12 anni.
Varani precedentemente a questo episodio aveva anche compiuto atti persecutori nei confronti della Annibali, in quanto non accettava la fine della loro relazione. Azioni che si sarebbero trasformate anche in tentato omicidio, quando nel febbraio del 2013, entrò nella casa della donna e manomise le valvole del gas. Fortunatamente, la donna rientrò prima del previsto nella sua abitazione ed evitò il peggio.
Dal canto suo, Varani ha sostenuto di aver voluto “sfregiare” solo l’automobile della donna. Lei, nell’arco di questi due anni, ha subito 15 interventi chirurgici e prossimamente dovrà essere sottoposta ad altre operazioni.
“E’ finita. Sono soddisfatta vado a tutta birra. Meglio di così non poteva andare. Le scuse mai avute? Non m’interessa più di lui“, ha commentato Annibali all’uscita del tribunale.
Mentre si attendono entro 90 giorni le motivazioni della sentenza, con molte probabilità, gli avvocati difensori di Varani ricorreranno sicuramente in Cassazione, in quanto avevano sollecitaoa una nuova perizia, confutando che vi fossero elementi per l’accusa di tentato omicidio che è stata invece ribadita.
Un caso simile avvenne anche in Inghilterra, ad una modella e conduttrice, Katie Piper, che ha creato un’organizzazione benefica “Katie Piper Foundation”, per aiutare le donne che, come lei, hanno avuto il volto sfregiato con l’acido. come riporta un articolo del Messaggero.it, recentemente Katie ha pubblicato delle fotografie sul suo profilo Instagram con il suo volto sfigurato, scrivendo che “quando mi guardo allo specchio le mie cicatrici non mi spaventano più, mi ricordano solamente che sono più forte della persona che hanno cercato di far soffrire. Tutti abbiamo delle cicatrici, che siano sulla nostra pelle o sulla nostra anima. Ricordatevi sempre che solo chi sopravvive può indossarle. La prossima volta che ti guarderai allo specchio ripeti a te stesso: sono orgoglioso di essere un sopravvissuto”. Un messaggio di speranza per molte vittime di violenze che lasciano segni indelebili.