L’allergia sistemica al nichel è un’allergia meno conosciuta rispetto a quella da contatto ma non per questo è meno importante. Impariamo quindi a riconoscerla e a capire come trattarla.
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di allergia al nichel. Un problema di entità variabile che in genere si presenta come un’allergia da contatto ma che a lungo andare può portare anche a problemi di tipo gastrointestinali e riconducibili alla così detta SNAS, ovvero l’allergia sistemica al nichel.
Chi soffre di questa allergia sa bene come si tratti di un problema più complesso di quanto si potrebbe pensare. I sintomi infatti sono spesso debilitanti e possono presentarsi in qualsiasi momento e facendo le cose più normali al mondo.
Se per l’allergia da contatto, in genere, la reazione allergica si presenta indossando gioielli in metallo o indumenti che contengono parecchio nichel (ferretti dei reggiseni, collant neri, etc…), quella alimentare è più insidiosa. Il nichel si trova infatti in quasi tutti gli alimenti. E ciò lo rende una vera minaccia, spesso difficile da combattere. La buona notizia è che difficile non significa impossibile e che lavorandoci per bene è possibile tornare gradualmente a condurre uno stile di vita il più possibile normale.
Per cominciare è necessario chiarire che l’allergia al nichel (non esiste l’intolleranza) è un problema che va riconosciuto attraverso il patch test da eseguire possibilmente in ospedale. Altri test o esami non sono infatti considerati attendibili.
Una volta svolto questo test che consiste nell’applicazione di un cerotto contenente nichel, si può capire se e quanto si è allergici a questo metallo.
Quando si viene a conoscenza dell’allergia è necessario iniziare ad evitare tutto ciò che è in metallo. Pochi medici spiegano però che il nichel è presente anche altrove e questa mancanza crea solitamente i presupposti per un accumulo che nel tempo può portare a peggiorare l’allergia.
Oltre all’allergia da contatto (nota come DAC) esiste anche un’altra forma di allergia ancora poco conosciuta e che prende il nome di SNAS. Si tratta di una forma più complessa che oltre alla comune orticaria che solitamente si sviluppa nei punti che sono entrati a contatto con il nichel, si manifesta anche in altre zone e con sintomi del tutto diversi che solitamente vengono scatenati dagli alimenti che si mangiano.
I sintomi più importanti da ricordare sono:
Se l’allergia al nichel da contatto si può tenere sotto controllo evitando di usare oggetti che lo contengono, per quella sistemica la situazione è più difficile. Bisogna infatti capire quali sono i cibi da mangiare e quelli che si dovrebbero evitare e tutto in base al quantitativo di nichel che contengono.
In genere, una volta fatto il patch test, le persone più allergiche e con problemi che vanno oltre quelli della semplice allergia da contatto, vengono sottoposte a qualche settimana di detox. Mangiando cibi scarichi di nichel ed usando prodotti che ne contengono poco, l’organismo tende infatti a depurarsi un po’ da questo metallo. Dopo di che, si può scegliere di effettuare un nuovo test questa volta di tipo alimentare. Attraverso la prova svolta con pillole contenenti determinati quantitativi di nichel ed altre senza si cerca così di capire se esiste anche la SNAS e in che entità.
Una volta compreso di avere la SNAS si deve iniziare a mangiare in modo da reinserire tutti gli alimenti in modo graduale e senza arrivare ad un nuovo accumulo di nichel.
Per farlo è consigliato rivolgersi a nutrizionisti esperti che conoscano l’argomento e che sappiano come trattare l’allergia nel modo corretto. I cibi ricchi di nichel sono infatti tantissimi.
A seguire una lista che pur non essendo completa riesce a dare un’idea.
Oltre ai cibi è bene ricordare che il nichel si trova in tutti i prodotti di metallo, nelle pentole, nelle padelle, nelle stoviglie, in molti gioielli, nelle maniglie delle porte, nei tessuti colorati di nero, nelle tinture per capelli, nei trucchi, nei prodotti per l’igiene quotidiana, nei detersivi, nelle monete, etc…
Il livello di allergia a questi elementi è spesso soggettivo e va visto da persona a persona. Ciò che è indispensabile ricordare sempre è che si tratta di un’allergia da accumulo. Motivo per cui non avere effetti negativi una volta non esclude che la successiva questi non possano essere più forti.
Posto che per andare sul sicuro è sempre bene chiedere aiuto, almeno per i primi tempi, quando si sceglie di fare acquisti più consapevoli è indispensabile tener conto di alcune cose.
Secondo le ultime normative europee il nichel non puo’ più essere inserito all’interno di gioielli, trucchi o colori. C’è da dire, però, che il nichel si trova ovunque (anche nell’acqua). Chi è fortemente allergico, quindi, dovrebbe acquistare sempre prodotti che riportano la dicitura nichel tested e che spesso indicano anche il quantitativo massimo in bpm.
Altri prodotti senza la dicitura, anche se vengono decantati dai commessi come prodotti senza nichel, in realtà possono comunque contenerne.
Per farla semplice, un balsamo al cioccolato nel quale non è stato inserito del nichel, ne conterrà comunque perché il cioccolato contiene nichel. Nel dubbio, quindi, se non è riportata la dicitura nichel tested è sempre meglio evitare.
L’allergia al nichel non è sicuramente semplice da gestire ma se ci si organizza per bene, pian piano, può portare a vivere meglio. Inoltre con un po’ di organizzazione, è possibile tornare a condurre una vita il più possibile normale e senza stress, godendo a pieno della propria salute e riprendendo a mangiare con gusto senza star male dopo.