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Spagna Campione del Mondo

Storica prima volta della Spagna

11 luglio 2010 – Campeones. La Spagna è campione del mondo. Grazie ad una rete di Iniesta, che al 116’ trafigge un’Olanda insolitamente sprecona al termine di una partita dura, in qualche circostanza cattiva, col cuore in gola, non bellissima, ma piena di occasioni, nonostante il risultato striminzito. La squadra di Del Bosque firma così una clamorosa doppietta: Europeo più Mondiale, come in passato avevano saputo fare solo Germania e Francia (i trasalpini a rovescio, però, vincendo prima il Mondiale). L’Olanda non riesce a scrollarsi di dosso l’etichetta di magnifica perdente: Robben, il più pericoloso dei suoi, avrà però gli incubi per parecchi giorni dopo aver sprecato l’inverosimile solo davanti ad un favoloso Casillas.

La partita è stata tosta dall’inizio, equilibrata, ed è diventata vibrante con il passare dei minuti, quando la stanchezza ha aperto gli spazi e le difese. Allora le occasioni sono arrivate. Tante, ma non concretizzate. All’undicesimo cartellino giallo (poi ne sono arrivati altri tre) è uscito dal taschino dell’arbitro inglese Webb anche quello rosso, ad Heitinga. Che può aver fatto la differenza.

La Roja parte al galoppo. Spingendo forte sulla destra, con Sergio Ramos, che quando può scatenare la progressione fa paura. E va vicino al gol due volte: prima di testa (bravo Stekelenburg), poi con un tiro-cross che Heitinga chiude in angolo davanti alla porta vuota. La Spagna continua a spingere, vede le crepe che si aprono in mezzo alla difesa arancione che si apre ad ogni affondo. Vulnerabile da non crederci. E così è Villa a provarci con un sinistro al volo che colpisce l’esterno della rete e fa gridare al gol la ridotta porzione di stadio che tifa per gli spagnoli. Il primo quarto d’ora è tutto Spagna, dunque, che però, come spesso le accade, non concretizza quanto creato.

Dopo aver resistito in apnea, l’Olanda infatti riemerge da sott’acqua. Solida nel mezzo, cattiva quando occorre, e anche non occorrerebbe. Fioccano i cartellini gialli: 4 in poco più di 20’. E De Jong poi rischia il rosso per un’entrataccia su Xabi Alonso. La gara diventa muscolare, la Spagna non ha colto l’attimo. E ora regna l’equilibrio. Chiude il tempo meglio la rinfrancata squadra di Van Marwijk. Che sfiora la beffa con Heitinga, che nel restituire palla agli spagnoli “rischia” di trafiggere Casillas, che valuta male il rimbalzo. L’unica palla gol per gli oranje arriva così: è tutto dire. All’intervallo è 0-0.

Le squadre rientrano in campo con gli stessi 11 di partenza. E la gara stenta a decollare. Poco calcio, tanti calci. Poi Sneijder, dopo aver giocato a nascondino, si ricorda di essere il valore aggiunto dei suoi. Inventa un’apertura deliziosa, col contagiri, per Robben, che lascia di stucco la difesa spagnola, ma solo davanti a Casillas si fa ipnotizzare dal capitano spagnolo. Strepitoso. Una parata che vale un gol. E’ il 17’ del secondo tempo, spartiacque della gara.

La Spagna replica con Villa, che sfiora il vantaggio dopo un erroraccio di Heitinga. La gara è bruttina, giocata soprattutto sui nervi. Dura, spigolosa. C’è anche paura, adesso, perché un errore può essere fatale. La squadra di Del Bosque va vicina all’1-0 con Sergio Ramos, il più pericoloso dei suoi, che solissimo a centroarea di testa mette alto. Non ha avuto come Robben il tempo di pensarci su, ma lo spreco è da mani nei capelli. Uno spreco per uno. E sempre 0-0. Nel finale c’è un’altra fiammata di Robben, un razzo, che scherza Puyol in velocità ma Casillas gli chiude ancora la porta. E’ il duello più bello della partita. Al 93’ è ancora 0-0. Supplementari.

La stanchezza diventa un fattore. E rende la gara divertente. Perché le squadre si allungano, la lucidità viene meno, gli spazi si aprono. Fabregas e Mathijsen si mangiano un gol a testa nello spazio di un minuto. Poi Navas, peperino indiavolato sulla destra, colpisce l’esterno della rete. Tanti errori, ma la gara è finalmente divertente. All’inizio del secondo tempo Heitinga, pessimo, viene espulso per doppia ammonizione: secondo giallo per fallo su Iniesta. Van Bommel scala centrale. Ma non riesce a fermare Iniesta, che lanciato da Fabregas, segna il gol che vale una carriera. Proteste a non finire degli oranje: sul tentativo di passaggio precedente al tocco di Fabregas, Iniesta era in fuorigioco e il pallone stava andando proprio nella direzione del “manchego”. Freddissimo, poi, a segnare la rete che regala alla Spagna il suo primo titolo mondiale.

Fonte: La Gazzetta

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