Spese mediche detraibili 2022: con la dichiarazione dei redditi si potrà ottenere un rimborso pari al 19% sull’importo totale. Un’agevolazione che fa gola a molti, facciamo il punto insieme.
In tempi di crisi economica, è sempre utile approfittare di agevolazioni fiscali e bonus. Il 2021 verrà ricordato come l’anno degli incentivi. Il governo ne ha riservati tanti alle famiglie, soprattutto a quelle più in difficoltà.
La pandemia di Covid-19 ha causato una crisi profonda in vari comparti strategici dell’economia nazionale. Tra quelli più in sofferenza c’è il settore edilizio. Lo Stato, prima con l’esecutivo di Giuseppe Conte e poi con quello di Mario Draghi, ha approvato una serie di misure volte a sostenere la spesa dei cittadini per l’acquisto di beni e servizi.
Nel 2021, l’elenco degli incentivi è stato piuttosto corposo: bonus animali domestici, bonus riqualificazione giardini e terrazzi e bonus mamme domani, solo per citarne alcuni. Il 2022, invece, è iniziato con una novità assoluta: l’assegno unico e familiare per figli a carico. Questa agevolazione copre tutto l’arco temporale che va dalla gravidanza (a partire dal settimo mese) fino ai 21 anni.
Oltre ai vari bonus, c’è un’altra strada per ottenere delle agevolazioni interessanti, ovvero quella della dichiarazione dei redditi. La finestra temporale per presentarla va da maggio a settembre. Tra le spese detraibili ci sono quelle medico-sanitarie. Facciamo il punto insieme.
Spese mediche detraibili 2022: fino al 19% sull’importo totale
Anche per il 2022 sarà possibile presentare la dichiarazione dei redditi, riferibile all’anno di imposta precedente a quello in corso. In cima alla lista delle spese detraibili ci sono quelle medico-sanitarie, fino ad un tetto massimo del 19% sull’importo totale.
Ma cosa si intende esattamente per detrazione medica? Non è altro che un’agevolazione sulle spese medico-sanitarie da inserire nella dichiarazione dei redditi. In questo modo, le famiglie hanno la possibilità di recuperare una parte delle spesa complessiva sostenute, sia personale che per i familiari a carico.
La legge stabilisce che il familiare a carico debba vivere nello stesso immobile e avere un reddito lordo non superiore 2.840,51 euro nell’anno precedente, o a 4.000 euro per figli under 24.
L’importo della detrazione sarà calcolato, ovviamente, sul totale della spesa complessiva sostenuta. Si avrà diritto all’agevolazione superando una franchigia di 129,11 Euro.
Se, invece, la spesa sostenuta supera i 15.493,71 euro, allora verrà ripartita in quattro quote annuali. In altre parole, la riduzione d’imposta verrà quindi fatta sul 19% delle spese sanitarie che superano la soglia di 119,11 euro.
Discorso a parte (e totalmente diverso) per i disabili, che potranno richiedere una detrazione del 100% per le spese sanitarie. Ma quali sono esattamente quelle detraibili?
Gli importi soggetti a riduzione Irpef al 19% riguardano: interventi chirurgici, analisi, indagini e ricerche radioscopiche, acquisto o noleggio di protesi sanitarie, prestazioni da medico generico (anche per medicina omeopatica), prestazioni specialistiche, acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici), acquisto o noleggio di dispositivi medicali con marchio CE (aerosol, misuratori pressione, misuratori glicemia) etc.
Sul sito dell’Agenzia dell’Entrate è possibile consultare l’elenco completo delle spese medico-sanitarie detraibili. Ovviamente dovranno essere documentate. Questo significa che bisogna conservare scontrini e fatture.
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Per inserire a detrazione le visite mediche specialistiche è richiesta la tracciabilità del pagamento, con una delle seguenti modalità: versamento bancario o postale, pagamento con carta, bollettino postale, MAV, pagamenti con PagoPA; pagamenti via app smartphone.
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Nulla è cambiato invece per i farmaci generici e omeopatici acquistati in farmacie, parafarmacie, supermercati, altri esercizi commerciali o online, per i quali sono richiesti fattura o scontrino fiscale a seguito di pagamento in contanti. In caso di dubbi e perplessità, è bene rivolgersi ad un Caf o al commercialista di fiducia. Per ottenere le detrazioni è necessario, infatti, che la dichiarazione dei redditi sia corretta.