Lo stalking oggi è perseguibile penalmente, denunciamolo.
Un amore che finisce. Apparentemente ognuno va per la sua strada.
Passa il tempo, e cominciano ad arrivare sul telefono di lei messaggi del suo ex. ‘Non posso stare senza di te’, ‘Senza di te mi uccido’, ‘Ti ho vista ieri sera eri bellissima con quel vestito’…La calma si rompe. Inizia in lei la paura di essere seguita, di essere pedinata da una persona che non accetta la fine del loro rapporto.
Nessuna ‘vittima’ crede che quei messaggi, di quella persona che un tempo amava, si possano col tempo trasformare in minacce. Ma a volte, troppe volte, finisce così.
Tante, ai nostri giorni le storie di amori (ma che di amore non hanno nulla) che sgorgano in omicidi da parte di un ‘lui abbandonato’ che non accetta la fine di una storia. Uomini ossessivi, che non si fermano alle parole o alla riconquista della loro amata. Biglietti, messaggi, telefonate, incontri, minacce sempre più pesanti, promesse di morte, che poi, se non si prendono le giuste precauzioni, possono avverarsi.
Ed allora non sottovalutiamo nulla, non vergognamoci, non nascondiamo le molestie ai nostri familiari, al nostro attuale compagno, alle istituzioni.
Ora lo stalking è perseguibile penalmente, “Il reato di atti persecutori punisce le minacce reiterate prima che possano sfociare in reati più gravi, tipo la violenza fisica, sessuale e l’omicidio, come ci ricordano molti casi di cronaca“, dice la Carfagna, promotrice di questa nuova legge.
Allora facciamolo, denunciamo chi ci perseguita, eviteremo magari il dolore dei nostri familiari un domani per la nostra scomparsa.
Per segnalazioni, oltre ai noti numeri si emergenza, 112, 113 chiamate il 1522, il numero istituito per le vittime di stalking.