Molte ricerche condotte in questi ultimi anni hanno dimostrato gli effetti negativi sulla salute degli strumenti digitali come tablet, smartphone e i pc. Tra questi effetti oltre alle ripercussioni sul sistema celebrale per cui alcuni studiosi hanno constatato la perdita della memoria, si aggiunge anche il fatto che l’uso eccesivo di questi mezzi ha effetti collaterali anche sull’alimentazione e sul modo in cui consumiamo i nostri pasti.
Due nutrizionisti, Evelina Flachi e Giorgio Calabrese, hanno dimostrato che questi dispositivi portano a consumare i pasti in modo più frenetico e non solo davanti al pc.
I lavoratori digitali presi si dimenticano di mangiare oppure consumano il loro pranzo davanti al computer. Un’abitudine alla quale si aggiunge che vengono scelti anche cibi poco sani e viene dedicata poca attenzione alla masticazione. Elemento quest’ultimo che si rivela fondamentale per l’assimilazione dei pasti. Secondo gli esperti, i giovani sono le prime vittime di queste nuove abitudini che comportano problemi sulla digestione e un calo del rendimento nonché del livello di attenzione.
Un cane che si morde la coda e che si ripercuote sulla nostra salute: “Ogni pasto andrebbe consumato almeno in 20-30 minuti, e le distrazioni tecnologiche andrebbero evitate, perché portano a trangugiare il cibo e masticare poco o nulla, senza nemmeno prestare attenzione a quello che si ha nel piatto”, spiega la Flachi, specialista in scienza dell’Alimentazione e docente di Nutrizione per il Benessere all’Università degli Studi di Milano.
“Tensione nervosa, pancia gonfia e mal di testa sono solo alcune delle conseguenze di una cattiva masticazione che comporta una scorretta assimilazione degli alimenti e una cattiva digestione“, ha poi sottolineato l’esperta.
Per il nutrizionista Giorgio Calabrese si tratta di un nuovo modo di considerare l’alimentazione che viene vista come un elemento “accessorio” per cui passa in secondo piano la qualità della masticazione. Il nutrizionista spiega che quando si mangia è importante concentrarsi sul pasto per cui viene inoltre suggerito di “evitare lunghe discussioni quando si va a pranzo o a cena, per avere il tempo di masticare. Siccome bisogna parlare di lavoro o altro, si dà un colpo di masticazione poi si ingoia per poter parlare. Meglio riservare la risoluzione dei problemi a prima o dopo il pasto. I venti minuti dedicati alla pausa pranzo dovrebbero essere una cosa intima e personale”.