Si tratta di una vera e propria svolta nelle indagini sul caso di Elena Ceste, la donna di 38 anni sparita un anno fa a Costigliole d’Asti. Il corpo è stato ritrovato lo scorso 18 ottobre, in un canale nei pressi della sua abitazione, dove viveva con i suoi quattro figli e il marito Michele Buoninconti che da subito è risultato essere l’unico indagato.
All’indomani di un nuovo sopralluogo lungo il canale di scolo, il marito di Elena Ceste è stato arrestato questa mattina per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Buoninconti è stato arrestato su ordine del gip di Asti Giacomo Marson, che ha accolto la richiesta del pm Laura Deodato, in base anche ai risultati emersi dall’autopsia che è stata depositata ieri in Procura di Asti.
L’autopsia condotta sul corpo della vittima ha accertato che la donna è deceduta di morte violenta. Una svolta nelle indagini anche se gli esami sul corpo non ha potuto dimostrare le cause del decesso. Dalla perizia non risultano ferite da arma da fuoco o da taglio e nemmeno fratture. Secondo i risultati, mancano le cartilagini del collo per cui non si può stabilire se la donna sia stata soffocata o strangolata.
Il marito dal canto suo si era sempre professato innocente, tanto che nei primi tempi dopo la scomparsa di Elena si era rivolto al programma “Chi l’ha visto” in onda il mercoledì su Raitre. L’uomo aveva sostenuto che la moglie negli ultimi tempi aveva avuto un comportamento anomalo, che soffriva di manie di persecuzione e che era terrorizzata anche dal fatto che potessero toglierle i suoi figli. Il marito aveva anche riferito di un rapporto ipotetico che la donna avrebbe avuto con due uomini. Parlando del giorno della scomparsa Buoninconti aveva sostenuto che “lei quel giorno mi aveva pregato di passare a prendere i figli a scuola perché non si sentiva bene. Non l’ho più vista”.