Tra le tante indagini prenatali non invasive, c’è il test del DNA fetale. Scopriamo cosa è, come funziona, quando andrebbe fatto, cosa vede, dove si fa e i costi.
La gravidanza è un evento meraviglioso nella vita di una donna e di una coppia, ma, come tutte le mamme potranno confermare, è anche un momento in cui la donna viene sottoposta a molti esami e analisi di controllo per monitorare la sua e la salute del feto.
A parte le analisi di routine relative al primo trimestre di gravidanza, al secondo e al terzo esistono degli esami di diagnosi prenatale di diverso tipo, quelli meno invasivi come il Bi-test e quelli più invasivi come l’amniocentesi e la villocentesi.
Nel quadro degli esami non invasivi per mamma e soprattutto per il bambino si colloca il test del DNA fetale ( NIPT, Non invasive Prenatal Test). Scopriamo cosa è, come funziona, cosa vede, quando e dove fare l’esame e i costi.
Importante è comprendere come questo sia un esami di screening e non di diagnosi.
Il test del DNA fetale fa parte di quegli screening prenatali non invasivi che viene fatto attraverso un semplice prelievo del sangue dalla madre, a differenza di esami invasivi e rischiosi come l’amniocentesi e la villocentesi.
Questo esame del DNA fetale permette di classificare il rischio di anomalie cromosomiche nel feto e ad oggi si può stimare come uno degli esami prenatali più accurati. Questo test viene eseguito sempre attraverso un prelievo del sangue preceduto da una ecografia, la translucenza nucale.
Il test del DNA fetale permette di individuare precocemente delle anomalie cromosomiche, come le trisomie 21 Sindrome di Down, 13 Sindrome di Patau e 18 sindrome di Edwards e anche anomalie cromosomiche sessuali. L’esame inoltre mette in evidenza il fattore Rh fetale e il sesso del nascituro.
Il test del DNA fetale può essere fatto a partire dalla decima settimana di gravidanza e può essere effettuato nei laboratori analisi preposte a farlo. Se l’esito dell’esame del DNA fetale dovesse risultare positivo, dunque abbia rilevato un alto rischio di anomalie cromosomiche nel feto, si dovranno sottoporre i risultati all’interpretazione del medico curante che provvederà a prescrivere eventuali indagini più invasive e diagnostiche come l’amniocentesi o la villocentesi.
Il test del DNA fetale si può effettuare soltanto privatamente, il Sistema Sanitario Nazionale infatti, non lo include fra gli esami gratuiti. Il costo varia da un minimo di 500 euro ad un massimo di 700 ( i costi sono indicativi poiché ogni ambulatorio ha il suo listino prezzi).