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Storia vera di Tommaso Buscetta: chi era il pentito de “Il traditore”

Tommaso Buscetta risulta essere il primo grande pentito di mafia. Colui che rivelò i segreti di Cosa nostra e Salvatore Riina.

(Getty Images)

Tommaso Buscetta, meglio conosciuto come Masino, è il primo collaboratore di Giustizia: un pentito di mafia illustre. Forse il pentito per antonomasia, perché con il suo intervento aiutò i giudici Falcone e Borsellino a sgominare un’organizzazione criminale radicata come quella di Cosanostra. Al fianco di Salvatore Riina, detto Totò, contribuì per qualche tempo all’espansione del potere corleonese.

Non appena si rese conto che i boss di Corleone superavano certe regole legate al codice d’onore che legava implicitamente un certo tipo di criminali, Tommaso Buscetta si pentì e pagò a caro prezzo questo suo ravvedimento. Gli venne uccisa quasi tutta la famiglia, questo lo portò a spostarsi all’estero per evitare guai peggiori.

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Tommaso Buscetta, dall’ascesa criminale al pentimento

Tommaso Buscetta storia (Getty Images)

Proprio per i suoi legami intrecciati fra Europa e America erano soliti chiamarlo il “boss dei due mondi” per una sorta di natura cosmopolita che l’ha sempre contraddistinto: uomo di potere, ma anche dedito alla bella vita. Ricchezza, amanti e benessere. Tutto a disposizione, spesso a scapito della povera gente: al momento del suo pentimento si inimicò molti esponenti del crimine organizzato.

Per la prima volta dovette ricorrere a una protezione assidua: iter che, invece, oggi, viene riproposto a chiunque voglia intraprendere lo stesso sentiero. Le sue rivelazioni intavolarono, fra gli anni Novanta e il 2000, agli inizi del nuovo millennio Buscetta muore a causa di un cancro, i primi e fondamentali discorsi riguardanti le istituzioni deviate e la trattativa Stato-mafia. Argomento ancora oggi oggetto di discussione, indagini e approfondimento.

La figura di Buscetta ha ispirato numerosi romanzi e film: l’ultimo, in ordine di tempo, è l’opera di Marco Bellocchio “Il traditore” che ha riscosso un grande successo in Italia ed Europa, con Pierfrancesco Favino molto apprezzato anche al Festival di Cannes. La figura di Tommaso Buscetta esula da quello che è il semplice stampo mafioso e s’impernia in quella pletora di personaggi particolarmente iconici – definiti ‘eroi neri’ – che hanno dipinto pagine buie della storia criminale italiana.

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