Ma il rovescio della medaglia è pesante ed a volte doloroso. Quando si è delle celebrità non si ha infatti più alcun tipo di privacy e purtroppo si è talmente esposti da rischiare di diventare bersaglio di malintenzionati.
Il settimanale Diva e Donna, in uscita il 24 Novembre 2015, riporterà a galla una storia di cui finora si è sentito parlare poco, ma che ha tenuto la famiglia Totti con il fiato sospeso per l’incolumità del figlio Cristian, come potete vedere dalla copertina del giornale targato Cairo Editore.
Secondo quanto emerge dalle dichiarazioni di Luca Odevaine (ex vice capo di Gabinetto ai tempi del sindaco Walter Veltroni) in tribunale, qualche anno fa (tra il 2008 ed il 2010) Totti sarebbe venuto a conoscenza di un tentativo di rapimento del figlio Cristian. Denunciò regolarmente il fatto, che non venne però preso in grande considerazione perchè ritenuto semplicemente “una voce”.
“Un giorno Vito Scala venne a parlarmi – ha affermato Odevaine – e mi disse che un ultrà della Roma, appena uscito dal carcere, era andato a dirgli che gli avevano offerto 50 mila euro per rapire il figlio di Totti. Mi chiese di verificare la cosa. Lo feci con l’allora comandante dei Carabinieri Luongo, col sindaco di Roma e col Questore Cavaliere. Luongo, tenuto conto della natura della cosa, convenne con me che non sarebbe stato il caso di investire il comitato per la sicurezza. Così la scelta cadde su alcuni vigili vicini alla pensione, che hanno svolto un ruolo di vigilanza fuori dall’orario di lavoro. Li pagava direttamente Totti: lui dava i soldi a me con un assegno tutti i mesi, poi io li davo a loro”.
Dichiarazioni importanti quelle di Odevaine che portano alla luce una situazione complicata e rischiosa per i figli di Francesco Totti.