Proseguono le ricerche nel Mediterraneo delle vittime e di possibili sopravvissuti al naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica a largo della Libia.
Secondo la testimonianza di un superstite a bordo del peschereccio affondato vi erano 950 persone di cui 50 bambini.
“Siamo partiti da un porto a cinquanta chilometri da Tripoli. Ci hanno caricati sul peschereccio e molti di noi sono stati chiusi nella stiva”, racconta un immigrato.
Il barcone si è capovolto quando si stava avvicinando un mercantile, il King Jacob: il comandante della nave, che ha prestato i primi soccorsi agli immigrati, ha spiegato che “stavamo navigando nella loro direzione. Appena ci hanno visto si sono agitati e il barcone si è capovolto. La nave non lo ha urtato, si è rovesciato prima che potessimo avvicinarci e calare le scialuppe”.
Al momento sono stati tratti in salvo 28 migranti che sono diretti a Catania per essere ricoverati in ospedale mentre 24 cadaveri sono stati recuperati dalla nave Gregoretti e portati a La Valletta sull’Isola di Malta.
La portavoce dell’Unhcr, Carlotta Sami, ha riferito che la cifra di persone sembra molto alta, “considerando che si tratta di una barca di una ventina metri, già 700 persone sembra una cifra molto alta. In ogni caso, anche se fossero 700, dall’inizio dell’anno oltre 1650 sono morte nel Mediterraneo. Oggi capiremo di più su quanti erano, se effettivamente c’erano tanti bambini a bordo”.
Monito delle Nazioni Unite
Un dramma che con l’arrivo dell’estate potrà solo che peggiorare con le guerre che continuano nel Mediterraneo. Intanto è arrivato il monito del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon che ha dichiarato che l’Unione europea deve “accelerare” l’impegno per impedire la morte in mare dei migranti, ringraziando al contempo l’Italia per “tutti gli sforzi fatti”.
“La risposta internazionale deve essere collettiva e riguardare non solo il miglioramento del soccorso in mare ma anche l’accesso alla protezione”, ha sottolineato il portavoce di Ban Ki Moon, affermando che è necessario “assicurare il diritto di asilo a un numero crescente di persone che fuggono dalle guerre e cercano un riparo sicuro”.
Renzi
Il premier italiano Matteo Renzi in un’intervista rilasciata questa mattina a Rtl ha sostenuto che “sono 976 i trafficanti arrestati”, chiedendosi se sia “possibile che siamo solo noi ad arrestarli?”.
“Per i trafficanti di uomini occorre una operazione condivisa in Europa, ma mirata. Questi sono i nuovi trafficanti di schiavi, bisogna dichiarare guerra a loro. L’Italia è pronta a fare la sua parte”., ha poi aggiunto il premier che in merito alla tragedia che si è consumata questo fine settimana ha ricordato che ora “deve essere ora individuato lo scafista”.
“La magistratura sta indagando”, ha assicurato Renzi che al momento esclude un intervento militare in Libia, definendolo “eccessivo”: “Non è che possiamo immaginare una dichiarazione di guerra e per di più senza un mandato internazionale… In questa vicenda non può esserci solo l’Italia. Serve un Consiglio ad hoc sulla Libia, vanno trovate soluzioni tecniche, ci stiamo lavorando. Ma per me è fondamentale rimanere umani. Le tribù devono mettersi d’accordo, per ora non ci sono risultati positivi”, ha poi concluso il premier.
Unanime la richiesta da parte delle alte cariche del governo italiano affinché vi sia un intervento più deciso da parte dell’Ue. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha dichiarato che “ci aspettiamo che la tragedia avvenuta l’altra notte, oltre ad interrogare le nostre coscienze risvegli la capacità di decidere dell’Europa”. Dal canto suo, la presidente della Camera Laura Boldrini ha invece ribadito che “l’Unione europea dovrebbe avere una gestione armonizzata della materia dell’immigrazione, cosa che adesso non avviene. C’è bisogno di più politica, è necessario lavorare su tutti i tavoli”.
Questa mattina si tiene una riunione del Consiglio Ue a Lussemburgo con i ministri degli Esteri e i ministri degli Interni dei paesi Ue. Lo stesso premier ha reso noto che per giovedì prossimo ci sarà una riunione del Consiglio UE sul tema della Libia: “Dopo aver fatto riunioni su tutto, dal pesce palla alle questioni internazionali, dedichi un consiglio ad hoc solo alla questione della Libia, della frontiera sud. E noi presenteremo le nostre proposte concrete, operative”.