Turchia, arrestato Foreign Fighter italiano impegnato con Al Qaeda. L’operazione congiunta di Antiterrorismo, Aise e Digos di Pescara ha portato alla cattura: moglie e figli del 24enne rimasti in territorio turco. Il giovane sconterà la detenzione in Italia.
Turchia, arrestato un Foreign Fighters italiano affiliato ad Al Quaeda. L’operazione è stata possibile grazie all’operato dell’Antitettorismo e della Digos italiana che dal 2015 portavano avanti l’inchiesta. Il ragazzo, 24enne, al momento della cattura, si trovava a Idlib, in Siria. Le autorità turche e gli uomini dell’Aise hanno acconsentito il trasferimento ad Hatay, dove ad attenderlo ci sono le nostre autorità di Polizia.
Diverse sono le accuse a carico del giovane: dall’associazione con finalità di terrorismo – anche a livello internazionale – fino ad arruolamento e apologia di terrorismo. Il ragazzo, nato in Italia e trasferitosi quasi subito in Svizzera con la famiglia, si sarebbe avvicinato all’Islam da minorenne per poi iniziare un percorso ben definito di radicalizzazione.
Turchia, in manette un italiano affiliato ad Al Quaeda: le accuse
Dopo aver abbracciato l’ideologia jihadista, il 24enne si è trasferito in Medio Oriente e – insieme alla moglie – ha aderito alla formazione di stampo quaedista “Jabat Fatah al Sham”. Svolte anche attività di proselitismo per diverse organizzazioni terroristiche e combattimenti clandestini. Il ragazzo ha anche tre figli, che sono rimasti in Turchia con la moglie. Le autorità italiane sono arrivate ad Hatay per prendere in consegna il 24enne che in Italia sconterà la pena.
Operazione congiunta fra Aise, Antiterrorismo e Digos di Pescara che trova la conclusione e il compimento proprio grazie al lavoro di squadra. Alzata ulteriormente l’asticella contro gli atti terroristici e le conseguenti derivazioni, con particolare attenzione all’approccio fondamentalista.