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Attualità

Roberto Bubas, l’uomo che parla alle orche assassine

In Patagonia vive un uomo che parla alle orche assassine grazie al suono della sua armonica.

Branco di orche nel Golfo Nuevo, Argentina – Getty images

L’uomo che parla alle orche si chiama Roberto Bubas, vive a Puerto Madryn, nella provincia del Chubut in Argentina. Ha lavorato per anni come guardia forestale ed era noto in questa zona per la sua lotta contro la messa in cattività delle orche. Lottava perché fossero lasciate libere nel loro habitat e non rinchiuse nei parchi acquatici. Un giorno si è seduto sulla sabbia di fronte al mare e ha iniziato a suonare la sua armonica. Pochi minuti dopo, una famiglia di orche assassine, un maschio e una femmina con il piccolo, si sono avvicinati alla riva e hanno iniziato a nuotare in circolo quasi come se ballassero e hanno iniziato ad emettere il loro tipico verso come se volessero suonare con lui. L’uomo esperto di fauna marina è rimasto molto sorpreso dal comportamento decisamente insolito di questi animali ed ha continuato a suonare per ore, osservandoli.

Il giorno seguente ha fatto la stessa cosa, si è seduto sulla riva del mare e ha cominciato a suonare la sua armonica quando, dopo un po’, le orche sono tornate e portando con loro altri esemplari della loro specie. Passarono giorni, settimane, mesi nei quali Roberto ogni giorno tornava a suonare l’armonica per i grandi mammiferi e loro tornavano a ballare per lui. Hanno iniziato a prendere confidenza fino a quando l’uomo si è buttato in acqua con le orche assassine ed hanno nuotato insieme.

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Orche assassine, perché si chiamano così

L’uomo che parla alle orche, Roberto, ha potuto constatare che questi animali non erano per nulla assassini. Cacciavano per necessità come ogni altro predatore sulla terra e la loro fama di assassine era dovuta alla affinata tecnica di caccia. Le orche hanno la capacità di comunicare tra loro tramite un linguaggio particolare che alle nostre orecchie si manifesta come una sorta di melodia, non troppo lontana al suono dell’armonica. La tecnica che mettono in atto è assolutamente insolita, crudele e originale. Inizialmente sembra quasi un gioco, alla caccia partecipano tutti gli esemplari del branco, maschi, femmine e cuccioli. Oggi questa tecnica crudele è ben conosciuta e studiata da numerosi biologi, ed è propio da essa che deriva la fama di assassine che contraddistingue le orche. Con Roberto si sono comportate come con un loro simile. Lo hanno riconosciuto come uno di loro, non come una preda, forse grazie il suono dell’armonica.

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Il Faro delle Orche, la storia di Roberto raccontata da Netflix

L’uomo che parla alle orche è diventato in poco tempo un personaggio famoso e conosciuto in tutta l’Argentina. La notizia di questo rapporto speciale si è diffusa molto velocemente, tanto che il National Geographic e altri canali hanno attraversato il globo per arrivare alla punta sud dell’Argentina per conoscere il protagonista di quest’incredibile storia e condividerla con il resto del mondo. Un giorno una signora, madre di un bambino affetto da autismo, che non parlava e non dava nessun segno di interazione con il mondo esterno, guardando il documentario prodotto dal National Geographic sulle orche assassine si rese conto che suo figlio mostrava grande interesse per quei splendidi animali. Decise così di recarsi in Chubut, per permettere a suo figlio di incontrare le orche e di conoscere l’uomo in grado di comunicare con loro. Netflix ci racconta questa storia con una meravigliosa fotografia e musiche toccanti, un racconto profondo e reale che grazie alla regia di Gerardo Olivares è in grado di arrivare a tutti gli spettatori con il film intitolato “Il faro delle orche”.

 

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