“Il vaccino Pfizer blocca il contagio”. La buona notizia arriva da uno studio israeliano, condotto sul personale sanitario del Centro medico Sheba
Emergenza Covid, buone nuove dal fronte dei vaccini. In particolare, c’è una novità che riguarda quello di Pfizer, la multinazionale americana che sta facendo penare l’Italia a causa dei ritardi nelle consegne. L’antidoto contro il Coronavirus, nato dalla collaborazione Pfizer-BioNTech, sarebbe in grado di bloccare il contagio. Lo rivela un recente studio condotto ad Israele, secondo il quale è assai improbabile che i vaccinati possano trasmettere il virus. La ricerca è stata avviata su un campione di 102 soggetti, tutti operatori sanitari del centro medico Sheba.
I partecipanti alla ricerca, dopo aver ricevuto entrambe le dosi del vaccino (la seconda è quella di richiamo da somministrare entro 21 giorni), hanno sviluppato entro una settimana un tasso di anticorpi superiore a 20. Eccezion fatta per due dei volontari (di cui uno con sistema immunitario molto compromesso), tutti gli altri (il 98%) pare abbiano sviluppato una copertura anticorporale soddisfacente, addirittura ben superiore a quella osservata in pazienti guariti da gravi forme di Covid.
Una buona notizia davvero che restituisce una speranza in più. In tutto il mondo è corsa al vaccino: ci sono certezze, sì, ma anche tante incognite. Ed ecco che, allora, ogni nuova scoperta può contribuire a fare maggiore chiarezza. Anche l’Italia è impegnata in prima linea nella lotta al Covid. Lungo lo stivale le somministrazioni procedevano a buon ritmo, prima dei ritardi nelle consegne da parte di Pfizer. Fortunatamente, da lunedì 26 gennaio, tutto dovrebbe ritornare alla normalità. Intanto il dibattito è aperto e non mancano le polemiche, come quelle scatenate per la proposta di Letizia Moratti di distribuire i vaccini in base al Pil delle regioni.
Comunque, sempre relativamente alla situazione italiana, la quantità di dosi opzionata tra le varie case farmaceutiche servirà a vaccinare, complessivamente, soltanto il 50% degli italiani. Lo ha detto senza troppi giri di parole il commissario Domenico Arcuri, intervistato di recente da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che, entro il 2021, nessuna nazione riuscirà a raggiungere l’immunità di gregge.
Il nuovo studio che arriva da Israele sul vaccino anti-Covid di Pfizer, è il primo condotto al di là della ricerca promossa dalla multinazionale. Quindi si tratta di un’indagine totalmente “sganciata” dal produttore e, questo, non è un aspetto di poco conto. Il lavoro del team di studiosi è stato coordinato dal professor Gili Regev-Yohai, direttore dell’Unità di epidemiologia delle malattie infettive di Sheba.
I risultati ottenuti in termini di copertura anticorporale, come si diceva poc’anzi, sono stati molto incoraggianti. In base alle evidenze osservate infatti, per il professore, le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino, molto probabilmente, non contribuiranno a diffondere il Coronavirus. Questo sarebbe possibile proprio grazie al livello di immunizzazione sviluppato. In altre parole, per lo studio israeliano, il vaccino Pfizer bloccherebbe il contagio. E’ la prima volta che, la scienza, si pronuncia sulla possibilità che un vaccino anti-Covid possa evitare il contagio. Non era mai accaduto prima della divulgazione di questo studio. “I risultati del sondaggio sono coerenti con l’esperimento di Pfizer e hanno persino superato le aspettative”. Questo il commento del professore Regev-Yohai, coordinatore della ricerca scientifica.
Nel panorama internazionale, tra i paesi più virtuosi per numero di vaccinazioni effettuate fino ad oggi, c’è proprio Israele, che ha già superato la soglia dei due milioni di vaccinati e guida così la classifica mondiale. L’Italia, invece, si piazza al nono posto a livello mondiale e al primo, invece, nell’ambito dei paesi dell’Unione europea. A livello nazionale, poi, le regioni procedono a velocità diverse. Tra le più solerti ci sono Campania, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Umbria, Toscana. Le cose vanno meno bene in Calabria, Basilicata, Molise e Sardegna, dove si lavora per incrementare il numero delle somministrazioni.
Al momento, in Italia, non c’è obbligo vaccinale. Tuttavia il governo punta a sensibilizzare una fetta consistente di popolazione e, per raggiungere l’obiettivo, si rivolge persino al cinema.
Domenico Arcuri ha chiesto al regista premio Oscar ,Giuseppe Tornatore, di realizzare alcuni spot per la campagna di sensibilizzazione . Il primo di essi, intitolato “La stanza degli abbracci”, è stato presentato in anteprima a Domenica In.