La valeriana è una pianta molto utilizzata per curare il disturbo del sonno e non solo. Scopriamo le sue proprietà ed eventuali controindicazioni
Valeriana Fonte: Istock-Photos
La valeriana conosciuta come Valeriana officinalis è una pianta che appartiene alla famiglia delle Valerianacee, cresce spontaneamente e vive nei luoghi umidi, come il sottobosco e lungo i corsi d’acqua. La pianta fiorisce in estate e ha dei piccoli fiori tubulari che si riuniscono tra loro formando quasi un ombrello.
Scopriamo le proprietà benefiche e le cointroindicazioni.
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Valeriana: proprietà
La valeriana è una pianta che ha un odore sgradevole, contiene e flavonoidi e alcaloidi che agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale. Per la presenza di questi principi attivi, la valeriana possiede le seguenti proprietà:
- sedative
- rilassanti
- ipnoinducenti: che favoriscono il sonno
Questa pianta è molto utilizzata da tantissime persone per curare i disturbi del sonno e dell’ ansia, è un vero e proprio sedativo. L’estratto della valeriana, fa innalzare il livello di Gaba, un neurotrasmettitore che favorisce il sonno e aumenta l’effetto sedativo della melatonina, che è una sostanza che regola il ciclo sonno-veglia. Degli studi hanno confermato che la valeriana non cura subito il disturbo del sonno, rispetto ai farmaci, ma solo se si fa un uso continuo fino a quattro settimane.
Dosi e modalità di uso
La valeriana si utilizza per curare i seguenti disturbi:
- del sonno
- gli stati ansiosi
- i crampi addominali
- le palpitazioni
Viene acquistata in erboristeria sotto forma di tisana, in estratto secco ed in estratto idroalcolico, viene poi miscelata ad altre erbe per migliorare il sapore. Per curare l’insonnia, la valeriana si assume dai 30 minuti alle 2 ore prima di coricarsi, si somministrano di solito:
- 400-900 mg di estratto di valeriana, 2 ore prima di andare a dormire per 28 giorni
- 120 mg di estratto di valeriana con 80 mg di balsamo di limone, 3 volte al giorno per un massimo di 30 giorni
- 187 mg di estratto di valeriana con 41,9 mg di estratto di luppolo per compressa, 2 compresse per 28 giorni.
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Se viene usata per i disturbi dell’ansia può essere somministrata al mattino e nel tardo pomeriggio.
Per preparare un’infuso, portiate ad ebollizione una tazza di acqua, aggiungete un cucchiaio di radice di valeriana, spegnete il fuoco, lasciate in infusione per 10 minuti, tenendo coperto. Filtrate l’infuso e bevetelo prima di andare a dormire.
Si può utilizzare anche tintura madre in gocce: si può assumere dalle 15 alle 20 gocce prima di andare a dormire, oppure le capsule o compresse da 1 a 2 prima di andare a dormire. Sicuramente sarà il medico che potrà darvi delle indicazioni in più in base al vostro caso.
Effetti indesiderati
Se si assumono dosi eccessive per un tempo molto prolungato, si possono verificare i seguenti effetti collaterali:
- la tachicardia
- moderati danni al fegato, con un’aumento dei valori delle transaminasi
- l’emicrania
- l’insonnia
- l’aumento della pressione arteriosa
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Controindicazioni
L’uso della valeriana è sconsigliata in caso di:
- Gravidanza
- Allattamento
- Soggetti sotto l’effetto di droga e alcol
- Bambini do età inferiore di 6 anni
Interazioni farmaceutiche
Si sconsiglia assumere la valeriana quando si assumono:
- barbiturici: perché l’erba potrebbe aumentare l’azione sedativa
- alcol etilico: perchè causano maggior sonnolenza e debolezza
- sedativi: perchè diminuiscono il metabolismo epatico e aumentano gli effetti come la sonnolenza
Curiosità
Il nome botanico deriva dal latino valere, che significa “essere sano”, “avere forza”. La valeriana si conosce già nel tempi più antichi e nel Medioevo, il famoso scienziato del 1500 Fabio Colonna afferma che consumando la valeriana abbia curato l’epilessia.