Il wasabi è una pasta sempre più nota per la sua presenza nella cucina giapponese. Scopriamone tutte le qualità e perché è da considerarsi a suo modo speciale.
Negli ultimi anni, grazie alla diffusione capillare del sushi e alla passione per la cucina giapponese, gli ingredienti da consumare tutti i giorni sono diventati più vari. E tra questi spicca il wasabi. Una pasta di colore verde e dal gusto estremamente forte, derivante da una radice particolare originaria del Giappone.
Oggi ne scopriremo insieme le tante proprietà benefiche, le controindicazioni e tutto ciò che riguarda come mangiarla.
Il Wasabi, (Eutrema japonicum, della famiglia delle Brassicacee) è una radice dalla quale si ottiene una pasta verde dal sapore particolarmente intenso. Definirlo “piccante” non rende bene l’idea. A differenza del peperoncino che sollecita subito le papille gustative, il wasabi aggredisce principalmente le mucose, soprattutto dei seni nasali. Molto usata nella cucina giapponese, questa radice si può usare anche grattugiata fresca. Sono principalmente 2 le qualità diffuse sul mercato:
Ovviamente esistono altre qualità. In oltre, nella “pasta di wasabi” è possibile trovare radici di altre specie tipo pseudo wasabi. Soprannominato “namida”, ossia lacrima in giapponese, l’azione “balsamica” del wasabi è talmente potente da provocare, se ingerito in quantità eccessiva, effetti particolari. Questi passano dal far bruciare naso e gola al procurare lacrimazione e difficoltà respiratorie. Tuttavia il dolore ha un’azione limitata nel tempo.
Il gusto del wasabi ricorda quello del rafano, della senape o del cren, radice della quale ricorda anche l’effetto balsamico.
Il wasabi si trova in commercio sotto forma di pasta o di polvere.
Dato che il suo costo è elevato, pare che in Giappone vi siano diverse sofisticazioni, tanto da soprannominare il vero wasabi “hon-wasabi”, ossia “wasabi originale”.
Pur se difficile da coltivare, per ottenerne i semi possono volerci anni, il wasabi cresce comunque tutto l’anno e non ha una vera e propria stagionalità.
Ricco di vitamine, e sali minerali soprattutto potassio, il wasabi è un valido aiuto anche come antiossidante.
Il wasabi è in grado di mitigare l’odore persistente di alcuni cibi, tra cui proprio il pesce. La sua proprietà antibatterica lo rende ideale per il consumo di pesce crudo, dato che previene le intossicazioni.
Il wasabi non è solo un compendio alimentare che determina il gusto di un alimento ma possiede diverse proprietà, vediamo quali:
Questo rizoma andrebbe consumato fresco grattugiato per conservare tutte le sue proprietà.
Questi i valori medi per una quantità di 100 g. di wasabi:
Ovviamente questi valori non vanno intesi come assoluti. In base alla varietà scelta, infatti, alcuni valori potrebbero essere un po’ diversi. Questa è comunque una media piuttosto attendibile che da l’idea delle tante proprietà di questo rizoma.
Controindicazioni
Come già detto, il wasabi deve essere consumato con moderazione, ma soprattutto in porzioni limitate, a causa della sua natura balsamica violenta. Al suo interno, il wasabi contiene una epatotossina, anche per questo motivo va posta attenzione al dosaggio.
Il consumo massivo di wasabi, infatti, può recare problemi al fegato e ridurre o danneggiare la sua funzione di espulsione.
Chi è sensibile o allergico al rizoma, farebbe meglio ad astenersi dal consumo.
In ogni caso consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico curante per ogni eventuale problema o dubbio in merito.
Il wasabi in Giappone, e non solo, è molto usato nella preparazione e nel servizio del sushi. Maki, nigiri, temaki e sashimi sono sempre, o quasi sempre, accompagnati da un poco di pasta di wasabi.
Generalmente i Sushi Chef mettono un velo di wasabi tra il riso ed il pesce, sia per dar gusto, ma anche per la sua azione antibatterica e digestiva.
In molti ristoranti del sol Levante, il wasabi viene servito fresco, sia per accompagnare il pesce crudo che piatti di riso o soba (spaghetti giapponesi di grano saraceno). Viene portato spesso al tavolo un pezzetto di radice con una piccola grattugia di legnoricoperta di pelle di squalo o di razza.
Aggiunto alla salsa di soya aggiunge un tocco in più al gusto di pesci e carni.
In Italia non si trovano facilmente le radici di wasabi e sono comunque molto costose. Quando si compra il wasabi, sia in pasta che in polvere, è sempre bene fare attenzione agli ingredienti, spesso e volentieri infatti, capita di imbattersi in prodotti a base di rafano occidentale e spezie con aroma di wasabi.
In commercio è possibile trovare molti alimenti aromatizzati al wasabi, tra questi i più diffusi sono:
Se si decide di farsi la pasta da soli in casa, utilizzando la polvere, è necessario dosare bene l’acqua, andando a metterla poco alla volta sino ad ottenere la densità desiderata. Questo passaggio è necessario per non sprecare il prodotto, che è molto costoso.
Il wasabi si può usare il cucina per essere miscelato sia in zuppe, o salse, ma anche aggiunto a dolci e panificati.