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Yara: chiuse indagini sul caso. Nuovi indizi contro Bossetti

Emergono nuovi indizi sull’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa nel novembre 2010 da Chignolo d’Isola, il cui corpo senza vita fu ritrovato tre mesi dopo a Brembate di Sopra.

Dopo il verdetto della Cassazione che ha respinto la richiesta di scarcerazione di Massimo Bossetti, l’unico indagato per l’omicidio di Yara, il  pubblico ministero Letizia Ruggeri ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio. A Bossetti vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato e la calunnia.

Dalle indagini, sono emerse nuove indiscrezioni su Bossetti. Si apprende che nelle intercettazioni dei colloqui con la moglie, Marita Comi, nel carcere di Bergamo, la donna avrebbe espresso dei dubbi al marito: “Non mi hai mai detto cosa hai fatto quella sera”, avrebbe detto la donna al marito.

Dalle intercettazioni ambientali, i cui contenuti sono stati resi noti dal quotidiano Repubblica.it, la Colmi chiede al marito se si ricordava cosa avesse fatto quella sera. “Secondo te mi ricordo?”, replica Bossetti, aggiungendo che “sono sicuro che il telefono era scarico… ho cercato di accenderlo quando ho visto Massi che girava intorno all’edicola”.
“Ti ricordi che eri li. Vedi? Come fai a ricordarti che è il giorno in cui hai salutato Massi? Vuol dire che ti ricordi quel giorno di novembre”, ha poi aggiunto la donna.

Inoltre, in un’altra conversazione la donna parla del campo di Chignolo d’Isola, dove è stato  trovato il corpo di Yara:  “Il 26 novembre pioveva o nevicava, il campo era coperto di fango”, dice la Colmi. Elemento che induce a pensare che l’uomo era in quel luogo quella fatidica notte della scomparsa di Yara.

Al programma “Quarto Grado”, la Colmi ha replicato di essere “convinta dell’innocenza di mio marito. Non ho nessun dubbio. Quando ho dei dubbi gli faccio delle domande, com’è logico penso che sia”.

Tra gli altri indizi, qualche giorno dopo il rapimento di Yara, l’uomo avrebbe prelevato per la prima volta al bancomat di fronte a casa Gambirasio. La difesa di Bossetti ha invece replicato che l’uomo si sarebbe fermato al bancomat prima di andare dal suo commercialista.

Per quanto riguarda i reati contestati al muratore nelle aggravanti per l’omicidio volontario son indicate le motivazioni che l’uomo ha “adoperato sevizie e ha agito con crudeltà” e di aver “approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un’adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”.

Infine, vi sarebbe una nuova testimonianza contro il muratore. Una donna ha raccontato di aver visto Bossetti in un’auto nelle vicinanze della palestra in compagnia di una ragazzina. La donna ha anche riferito che dopo qualche giorno rivede quell’uomo in un supermercato frequentato da Yara e dove potrebbe essersi accorto della piccola vittima.

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